Anche la necessità di dotare gli impianti sportivi ragusani di defibrillatori si trasforma, nel clima politico cittadino, in una diatriba per arrogarsi il diritto di primogenitura. Infatti Peppe Calabrese, esponente di spicco del partito democratico, dirigente regionale dello stesso e già capogruppo in consiglio comunale, con tono piuttosto piccato dichiara di aver “appreso con una certa sorpresa mista in qualche modo a soddisfazione personale che alcuni consiglieri comunali a palazzo dell’Aquila hanno riscoperto, dopo anni, una particolare sensibilità in materia di prevenzione a livello generale e, in particolare, per quanto riguarda l’impiantistica sportiva”. Il riferimento è ad una recente dichiarazione del consigliere Giorgio Mirabella, di Idee per Ragusa, che con stupore affermava che “nel territorio comunale di Ragusa ci sono ben sedici impianti sportivi comunali, di cui uno soltanto è dotato di defibrillatore” e che per tale motivo chiedeva perché “l’amministrazione non abbia ancora provveduto a prevedere un defibrillatore in ciascun impianto sportivo di propria competenza e perché non tutti i dipendenti comunali che svolgono mansioni all’interno di dette strutture siano stati adeguatamente formati” preannunciando un ordine del giorno per impegnare l’amministrazione a correre ai ripari. E in proposito Peppe Calabrese, parlando di “scoperta dell’acqua calda” sottolinea “peccato, però, che nel 2012, proprio su questo stesso argomento, Mirabella abbia espresso un voto contrario mentre oggi propone in aula quanto era stato criticato e bocciato da lui stesso”. L’esponente democratico comunque intende assicurare Mirabella che “mi troverà al suo fianco nel portare avanti questa lotta ma ritengo che ammettere gli errori del passato, in politica, possa fare soltanto onore” ma tiene a precisare che nel bilancio di previsione 2012 era contenuto un emendamento del Pd che invitava l’amministrazione di allora a prevedere diecimila euro per l’installazione di defibrillatori nei luoghi sensibili della città, dando precedenza agli impianti sportivi e che in sede di votazione tale emendamento fu respinto con 16 vori contrari, tra cui – precisa Calabrese – quello dello stesso Mirabella, di Maurizio Tumino ed altri. Calabrese conclude auspicando “che adesso la proposta di Mirabella abbia un esito diverso e che il sindaco Piccitto e la sua maggioranza possano dimostrare una sensibilità speciale su questo argomento. Il muro contro muro che si alza su questioni di vitale importanza come questa danneggia la collettività e non produce gli interessi di tutti, cosa che, invece, la politica dovrebbe sempre cercare di fare”. Daniele Distefano