Un’infermiera aveva scambiato per errore le due neonate nella nursey e nessuno si era accorto di nulla fino a quando una delle due madri in seguito a un esame medico, era stata informata che la ragazza che aveva cresciuto non era in realtà la sua figlia biologica. Da ciò erano state avviate le ricerche per risalire alla dinamica dei fatti e individuare l’origine dell’errore: nella nursery della clinica di Cannes in cui la ragazza era nata, un’infermiera, che secondo i vertici ospedalieri aveva problemi di alcool e depressione, aveva scambiato i braccialetti di riconoscimento di due piccole pazienti ricoverate in incubatrice, che erano quindi state consegnate alle famiglie sbagliate. Dopo il ritrovamento per le due famiglie delle proprie figlie era stato chiesto un risarcimento che è arrivato come si legge in un quotidiano francese “Nice matin” dopo vent’anni. Il tribunale di Grasse ha condannato la clinica e la società di gestione ospedaliera che la controlla a pagare 1,88 milioni di euro, ovvero "400 mila euro per figlia scambiata, 300 mila euro per ciascuno dei tre genitori (coinvolti nel procedimento) e 60 mila euro per ciascun fratello e sorella, in numero di tre".