Dovranno essere depositate, entro il tre febbraio, le motivazioni del Tribunale del Riesame che, un mese fa, ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello, la donna di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso, il 29 novembre scorso, il figlio di otto anni, Loris Stival. La lettura delle motivazioni potrà fornire ulteriori importanti elementi per le indagini. L’udienza del Riesame, il 31 dicembre e poi il 2 gennaio, fu lunghissima. Durò undici ore il primo giorno, sei ore il secondo, con un pausa quando a Veronica vennero mostrate le immagini del figlio morto. La donna, nonostante le immagini delle telecamere di videosorveglianza la incastrino, continua a professarsi innocente. Afferma di aver portato Loris a scuola quel giorno e che proprio davanti alla scuola (dove il bimbo non si è mai recato), si sarebbero perse le tracce. Ma le telecamere di videosorveglianza non la inquadrano mai nel tragitto verso la scuola, dove invece era apparsa nei giorni precedenti.
Intanto, proseguono gli accertamenti tecnici. Nel fine settimana sono stati sottoposti al vaglio degli esperti, a Palermo, delle forbici da elettricista di colore rosso e la cintura di Loris, quella che il bambino amava indossare (di colore giallo e con la scritta Disney) che invece, quando il corpo del bambino è stato ritrovato in fondo al canalone, non c’era. Molti testimoni di questa vicenda, tra cui i vicini di casa della famiglia Stival, sono stati inoltre riascoltati in procura per fornire altri particolari e delineare alcuni aspetti. Le indagini proseguono.