E’ in crescita l’epidemia stagionale di influenza che negli ultimi giorni sta avendo una ”impennata di casi”. A sottolinearlo è Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità: ”Nelle ultime settimane – ha affermato l’esperta – sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, ed in una cinquantina di questi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita attraverso l’apparecchiatura Ecmo”. Si sta dunque entrando nelle fase più acuta dell’influenza stagionale, con due segnalazioni di decessi per complicanze (ad Aosta e nel caso di un bambino a Lecce), ma il picco è atteso a metà febbraio. La ”maggioranza dei casi – ha spiegato Salmaso – è dovuta al virus della cosiddetta influenza suina, A-H1N1, ma questo dato non preoccupa particolarmente”. Infatti, ha chiarito l’epidemiologa, ”ci si attendeva l’arrivo di un ceppo virale nuovo ed eventualmente più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare maggiormente è appunto l’H1N1, già noto e già ricompreso nella composizione del vaccino”. Ciò, ha aggiunto, ”è solo la riprova della ‘efficienza’ di tale virus, che non si è lasciato ‘sostituire’, almeno finora, da altri virus emergenti nuovi”. Al momento, infatti, un ceppo virale nuovo si sta diffondendo solo in Usa e nord Europa, ma non in Italia: si tratta di una variante del virus A-H3N2, non ricompresa nel vaccino stagionale. Tale ceppo, afferma Salmaso, ”potrebbe arrivare anche da noi, ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma – conclude l’esperta – è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo”. (Agenzia)