La vicenda della ferrovia nel nostro territorio, o meglio dello stato di abbandono in cui essa viene lasciata, torna al centro del dibattito politico in questi primissimi giorni del nuovo anno. A riproporre la questione l’esponente ecodem Gigi Bellassai che ha denunciato con una nota lo stato precario della rete ferroviaria iblea rifacendosi alla classifica annuale di Legambiente sulla dieci peggiori linee ferroviarie d’Italia. L’intervento dell’esponente del Pd comisano ha subito suscitato la reazione della Cub Trasporti provinciale di Ragusa che, per bocca del suo coordinatore Pippo Gurrieri, si sente in obbligo di ricordare che “la situazione della Siracusa-Ragusa-Gela è stata denunciata nel corso degli ultimi 30 anni i tutti i suoi risvolti, e crediamo che non vi sia più nulla da aggiungere”. La Cub aggiunge inoltre che il fatto che “un esponente – non di primo pelo – del PD, ci torni ai primi del 2015 ci sembra un mero esercizio propagandistico, un’autopromozione. Bellassai, infatti, non dovrebbe rivolgere nessun appello tramite la stampa, dal momento che la situazione ferroviaria in provincia di Ragusa è peggiorata in primo luogo per l’assenteismo della classe politica e le scelte che da questa sono state fatte dall’alto dei ruoli istituzionali che ricopre”. Quindi l’affondo del coordinatore del sindacato di base dei ferrovieri che osserva come “il PD è al governo della regione da tempo, è al governo nazionale, da Mario Monti a Renzi, governa i comuni di Vittoria e Comiso, e così via” e ricorda che “le scelte di regione e governo nazionale sono state disastrose per la nostra tratta ferroviaria; da circa un anno (11 mesi per l’esattezza) l’assessorato regionale non concede un incontro al comune di Ragusa, che, in accordo con CUB Trasporti, Legambiente, Comitato pendolari, ha avanzato precise richieste, a partire dal ripristino delle corse per i pendolari, e di un passo concreto per la metropolitana di superficie a Ragusa. Anche sul potenziamento della tratta in direzione aeroporto di Comiso si sono fatte solo chiacchiere e pubblicità gratuita”. Ad assumersi quasi un ruolo super partes è invece Angela Barone, esponente di spicco del secondo circolo Pd di Ragusa, la quale ritiene che “sul tema della assenza delle ferrovie nel territorio ibleo, hanno ragione sia Gigi Bellassai che Pippo Gurrieri, perché al di la della legittima polemica politica nei confronti del partito oggi al governo nazionale e regionale, entrambi hanno il merito di riportare la “cenerentola ferrovia” al centro del dibattito politico”. Secondo la Barone infatti “ha ragione Bellassai nel focalizzare l’attenzione sulla arcaicità della rete e dei vettori ferroviari, ed ha ragione Gurrieri nel ricordare l’imperdonabile sottovalutazione e la colpevole disattenzione di tutta la classe politica degli ultimi 30 anni, mostrate nei confronti del progressivo, costante e continuo abbandono di interventi ed investimenti sulla rete, considerata ramo secco improduttivo da tagliare”. Dopo aver ricordato che “pochissime sono state le voci a difesa del sistema e pochissimi gli interventi di pressione politica, con l’unico colpo d’ala della giunta Chessari che nel 1997 presenta il primo piano di mobilità urbana che prevede il riutilizzo della linea ferroviaria quale metropolitana di superficie, progetto giustamente ripreso a distanza di quasi venti anni dalla attuale amministrazione, perché ancora oggi attualissimo”, l’esponente democratica osserva che “a prescindere dall’ulteriore tema della contestuale assenza di rete stradale, in ogni caso è mancato alla classe politica provinciale, e primi tra tutti i vertici della oramai ex Provincia regionale, la capacità di comprendere che, a differenza del trasporto su gomma, in cui il vettore è a 99% mezzo di proprietà privata (automobile), non accessibile a tutti per condizioni economiche (costi di acquisto e manutenzione) e sociali (età e disabilità), il treno è invece accessibile a tutte le categorie sociali ed economiche, essendo i nuovi vettori attrezzati per i disabili fisici” per cui solo “grazie ad un compiuto, efficiente e capillarmente diffuso sistema ferroviario si garantiscono a tutti libertà di movimento, parità sostanziale sociale ed economica, e rispetto dell’ambiente, valori e principi costituzionali che dovrebbero essere conosciuti innanzitutto da chi oggi si propone come novello costituente”. Infine Angela Barone conclude affermando che “l’impegno quindi, innanzitutto del mio partito, oggi gravato della funzione di governo, non può che essere quello di riportare al centro dell’agenda politica il tema ferrovie siciliane di periferia, operando fattivamente sia sul piano legislativo che amministrativo, memore degli errori commessi nel passato. (da.di.)