Gli antibiotici usati nei primi anni di vita possono infatti aumentare il rischio di sovrappreso e obesità, perchè portano a cambiamenti del metabolismo che possono durare tutta la vita. A rilevarlo è uno studio coordinato da Martin Blaser del NYU Langone Medical center di New York, pubblicato sulla rivista Cell, e segnalato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). I primi anni di vita, spiegano i ricercatori, sono un periodo critico per lo sviluppo metabolico e sembrerebbe esserci un legame tra l’assunzione precoce di antibiotici e un aumento del sovrappeso durante l’infanzia. Una conclusione cui sono arrivati dopo aver studiato l’impatto dell’uso di antibiotici sui topi e il microbioma umano (cioè l’insieme di batteri e microorganismi del corpo umano), e come l’alterazione del microbioma influisce sulla salute negli anni. I microbi infatti cominciano a colonizzare l’intestino dalla nascita, e la distruzione del microbioma durante la sua maturazione e crescita, a causa dell’assunzione di basse dosi di antibiotico, può alterare il metabolismo e il rischio di malattie associate all’obesità, come il diabete. In particolare i ricercatori hanno visto che, somministrando a dei topi, fin dalla nascita, basse dosi di penicillina, si provocano delle alterazioni del metabolismo e dei geni collegati alla risposta immunitaria. Se l’antibiotico viene dato nei primi anni di vita si turba l’equilibrio del microbioma, scatenando effetti sul metabolismo nel lungo periodo. Inoltre, basse dopi di antibiotico potenziano gli effetti dell’obesità provocata da una dieta ricca di grassi.