Nel consiglio di Chiaramonte approda il dibattito sul “rogo di San Giovanni”. I consiglieri di Articolo 4, Laura Picone e Cristina Terlato hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale e chiesto chiarimenti al sindaco, Vito Fornaro.
Fornaro è sotto accusa per la firma in calce all’autorizzazione ad accendere i fuochi nella zona vicina alla circonvallazione, sito su cui la commissione provinciale, poco più di un anno fa, aveva espresso parere negativo. Perché il sindaco ha agito diversamente.,
Fornaro, però, non ha risposto alle accuse. Ha tenuto i toni bassi, non rispondendo alle polemiche ed ha spiegato che sulla vicenda è in corso un’inchiesta della magistratura. Saranno altri organi, giudiziari e non politici, ad accertare le responsabilità.
Al momento, il terreno di contrada San Marco, in cui sono stati esplosi i fuochi d’artificio che hanno chiuso i festeggiamenti è stato posto sotto sequestro, ma non vi sono stati ulteriori accertamenti. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva evitato i commenti che aveva affidato solo ad un breve scritto sulle pagine di facebook, il social network che spesso si sostituisce alla comunicazione istituzionale degli enti. Aveva spiegato di non volersi sottrarre alle responsabilità – che altri organi dovranno chiarire – e, al contempo, aveva respinto con forza l’atteggiamento di ci ha speculato ed innescato polemiche.
Diverso il parere dei consiglieri di opposizione. A loro parere, il sindaco aveva oil dovere di riferire in aula e dire, davanti al consiglio comunale che rappresenta la città, come stanno le cose. Ma non si è andati oltre e le posizioni delle due parti sono rimaste invariate.