I progetti che ambiscono al successo non possono essere improvvisati!
Di tanto in tanto, alcuni amministratori del sud est siciliano, escono dal proprio lungo letargo, si ricordano come per magia che fra tante disgrazie, hanno avuto il privilegio di vivere in una terra meravigliosa che hanno da sempre lasciato sfruttare ad altri, ricavandone solo scempio ambientale e morte di tanti siciliani per l’inquinamento prodotto da certe attività e realizzano che sarebbe una grande opportunità occuparsi di turismo, facendo in modo per una volta che siano i siciliani e non gli americani o le grandi compagnie del nord Italia a sfruttare il grande patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico di cui gode la nostra isola.
In queste settimane, la nostra Provincia è caratterizzata da una sorta di uscita dal letargo pluridecennale di amministratori locali e nascono come funghi, convegni con esperti della materia per addivenire a soluzioni che facciano decollare il turismo dalle nostre parti.
Si potrebbe dire : bravi, meglio tardi che mai! E invece, convinto come sono che i progetti ambiziosi non possano decollare con la bravura dei personaggi invitati ai convegni, né coi buoni propositi degli amministratori locali, ma necessitano della cultura per investire nel turismo, nella disponibilità di strutture ed infrastrutture non immaginarie ma reali, di gente preparata che possa adeguatamente accogliere i turisti, trattandoli in maniera che possano ritornare, mi chiedo se non si continui, da parte di certi politici, a voler vendere fumo.
Nella nostra Provincia esistono ottime strutture ricettive, sicuramente però, se si crede nel turismo, bisogna, da parte di alcuni operatori abbandonare la logica di spennare chi viene per le vacanze. Bisognerebbe, per evitare che il turista vomiti gli ottimi pasti che si preparano con grande maestria dalle nostre parti, pensare a riconvertire le attuali piste da gimkana in strade degne di tale nome; sarebbe necessario che il turista potesse rivolgersi a tutte le ore, come avviene nelle città turistiche, a degli uffici informazione che non aprano 4 ore al giorno esclusi i festivi; sarebbe opportuno che gli addetti al settore sapessero parlare qualche lingua straniera e non fossero costretti a gesticolare per tentare di dare indicazioni tra il dialetto ed uno stentato italiano. Insomma, a me pare che, come spesso accade, si stia comprando il secchio, mentre ancora il pozzo è da trivellare.
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I progetti che ambiscono al successo non possono essere improvvisati!