Modica – Atto dovuto. E’ questa la risposta del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, sulla questione sollevata ieri l’altro dal consigliere comunale Tato Cavallino. L’argomento è la vicenda del ricorso di Alessio Ruffino, candidato nella lista “Modica Grande di Nuovo”, al Tar al fine di verificare e vedere riconosciuta la legittimità della sua elezione a consigliere comunale. Ed i giudici del Tribunale amministrativo della città etnea hanno dato ragione proprio a Ruffino integrandolo nella carica. In particolare il sindaco chiarisce la questione che riguarda la costituzione come parte civile dell’ente che adesso deve pagare 3mila euro. “Siamo stati chiamati in giudizio e non potevamo che rispondere – afferma il primo cittadino – adesso dobbiamo pagare per la perdita della causa una cifra pari a 3 mila euro, rispettivamente 1500 euro per ciascun consigliere chiamato in causa, ovvero Alessio Ruffino e Marco Nanì. La nostra è stata una risposta dovuta così come avviene per altre citazioni a cui il Comune deve rispondere quando ci sono di mezzo dei dipendenti. Purtroppo questo è il risultato di una gestione portata avanti dal Comune negli anni che costringe l’ente a pagare anche per cause che riguardano multe da 80euro o questioni legate a bollette varie. In alcuni casi però si cerca di risolvere la questione senza andare avanti con procedure legali per evitare ulteriori spese per il Comune”. Il consigliere comunale, Tato Cavallino, ha chiesto con una interrogazione inviata nei giorni scorsi degli ulteriori chiarimenti sulla questione che forse è legata più ad un aspetto politico. “Una questione – scrive Cavallino – che necessita di chiarimento da parte dell’Amministrazione comunale. In particolare chiede se corrisponde al vero che l’Ente in questa vicenda si è costituito contro il ricorso del Sig. Ruffino; i motivi per cui l’amministrazione comunale ha fatto questa discutibile scelta visto che dal punto di vista politico non cambia nulla per l’amministrazione e per la maggioranza in quanto la disputa riguarda partiti dell’opposizione e quindi trattasi di semplice redistribuzione dei consiglieri all’interno dell’opposizione”.