Modica – Rimodulare, prima della fine del mese, il bilancio di previsione 2013 da approvare in Consiglio comunale adattandolo alle effettive somme che palazzo San Domenico riceverà dallo Stato, diverse da quelle del documento finanziario previsionale. E’ il consigliere di Sel, Vito D’Antona, a sottolineare come le somme effettivamente destinate dallo Stato al Comune di Modica non sono quelle scritte in bilancio e che è opportuno correggere urgentemente le previsioni di entrata. “Da alcuni giorni sul sito della Ragioneria generale dello Stato è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la ripartizione delle somme per trasferimenti statali ai Comuni, dal quale si evince che al Comune di Modica viene assegnata per l’anno 2013 la cifra di poco più di 7 milioni di euro mentre nella proposta di bilancio della giunta, tra le entrate, viene prevista la cifra di 11 milioni, di cui 8 milioni e 700mila euro per trasferimenti e 2 milioni e mezzo per rimborso Imu – afferma D’Antona – da ciò si pone la necessità di prendere atto delle somme effettivamente destinate dallo Stato al nostro ente e correggere urgentemente le previsioni di entrata con una drastica riduzione di 3 milioni ed 800mila euro. La situazione finanziaria complessiva del Comune ci preoccupa ed anche senza questo ulteriore intervento obbligato, che riduce drasticamente le risorse finanziarie, il quadro complessivo si presenta estremamente delicato”. D’Antona indica la ricetta per superare questo difficile momento: “per evitare ulteriori danni all’equilibrio economico riteniamo che l’Amministrazione debba urgentemente reperire le risorse per portare a pareggio il bilancio ed invertire la rotta, revocando o sospendendo, per il 2013, tutti quei provvedimenti già adottati che in questi mesi hanno elevato la spesa non obbligatoria, provvedimenti ed iniziative che, anche se in qualche caso apprezzabili, risultano non compatibili con una rigorosa e vincolata gestione finanziaria e con le risorse finanziarie del bilancio, salvo trasformarsi in inevitabili debiti fuori bilancio”.