Baby prostitute “figlie” della crisi di valori morali
La notizia delle ragazzine quindicenni romane indotte alla prostituzione da alcuni mesi e in questi giorni riportata da tutti i mezzi d'informazione, non stupisce per i delinquenti che avevano organizzato il traffico a luci rosse,perché è noto a tutti che coloro i quali decidono di vivere fuori dalla legalità, si buttano sempre dove annusano possibilità di ottimi affari;non impressiona per le caratteristiche degli indagati, noti e facoltosi professionisti che proprio per le possibilità economiche non esitavano a sborsare migliaia di euro per un “incontro” con le lolite; personalmente mi provoca disgusto il coinvolgimento di una delle madri delle ragazzine, la quale, per sete di denaro ma soprattutto per mancanza assoluta di valori morali, si è improvvisata impresario del più antico mestiere del mondo ma anche del più inqualificabile atto ,ovvero l'induzione alla prostituzione della propria figlia. L'inchiesta è ancora agli inizi ma se vivremo non mancheremo di constatare che gli avvocati dei professionisti maniaci dimostreranno che i loro assistiti non avevano idea della minore età delle ragazzine, il difensore della madre sosterrà magari la tesi che è stata la disperazione a farle commettere il reato del quale è imputata, e alla fine a pagare un prezzo sine die, saranno solo le ragazze. Ma quello che realmente si evince da questa squallida vicenda, al di là dei verdetti che emetterà il tribunale, è la sempre crescente crisi di valori morali che se dovesse continuare a diffondersi, la prospettiva alla quale va incontro la nostra società è davvero da incubo.
0
0
0
0
0
Baby prostitute “figlie” della crisi di valori morali