C'era una volta lo stato sociale, la solidarieta' tra gli uomini e la vera amicizia.
Realizzato un poco alla volta, con l'astuzia di chi vuole evitare clamori o legittime reazioni, i governi degli ultimi decenni sono riusciti ad azzerare lo stato sociale, in altre parole tutti quei servizi di tutela del cittadino previsti costituzionalmente. Ma tutto ciò è passato con pochi traumi, ci si arrabbia solo quando a mezzo tv o tramite stampa arrivano gli ormai quotidiani inviti ad essere solidali con progetti gestiti da associazioni no-profit che di fatto si sono sostituite a quanto dovrebbe fare per dovere lo Stato. Noi italiani, oltre che abituarci a qualunque abuso, abbiamo acquisito in maniera sempre più rilevante, col ricambio generazionale, una capacità non comune e per nulla apprezzabile ad emulare i cattivi maestri, e noi purtroppo, ne abbiamo avuto in quantità industriale. Ricordo, infatti, quando ancora bambino, quando la povertà era un “bene” diffuso, come i nostri padri lavorassero per garantire alla famiglia solo il cibo che all'epoca era il piatto di pasta ed una fetta di pane fatto nel forno di casa, eppure erano sempre pronti ad aiutare quelli che non disponevano neanche di questo, per cattiva sorte o perché non trovavano nemmeno lavoro. Ricordo ancora, anche se ero bambino, e ancora mi emoziono, quando tra due amici, uno perse il lavoro a causa d'un incidente e per tutto il periodo della convalescenza, continuò egualmente a campare la famiglia perché ogni fine settimana, l'altro andava a visitarlo e portava metà di quello ch'era riuscito a guadagnare. Che uomini, che sensibilità! Noi figli di quegli uomini, non siamo per nulla così, tranne quei casi che impongono d'intervenire all'interno della famiglia, perché un figlio perde il lavoro o ha difficoltà ad andare avanti decorosamente. E' evidente che siamo stati contagiati dai nostri cattivi maestri, che s'ingrassano, commettono abusi e reati e quando si tratta di fare qualcosa per i più deboli, si girano dall'altra parte. Oggi, a confronto di quei tempi, viviamo tutti facendo anche qualche spreco, siamo o pensiamo di essere civili, acculturati e sensibili, ma in realtà siamo molto peggiori di chi ci ha messo al mondo.
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C'era una volta lo stato sociale, la solidarieta' tra gli uomini e la vera amicizia.