L’acchiappa-attenzione degli italiani si riconferma Silvio

Negli ultimi tre giorni gli italiani hanno dimenticato di essere nel bel mezzo d’una crisi che non volge alla fine e che continua a porre problemi occupazionali, di prospettiva e di potere d’acquisto del denaro, quel poco che circola. L’unico tema che ha dominato le scene non solo mediatiche è stato il processo in Cassazione a  Silvio Berlusconi per frode fiscale con la conferma a 4 anni di carcere che non sconterà mai per raggiunti limiti d’età e la sospensione del periodo di prescrizione dai pubblici uffici che i Giudici della Suprema Corte dovranno rideterminare. In buona sostanza, il leader del pdl viene condannato con sentenza definitiva ma rimane al proprio posto. Graziato dalla sua veneranda età, potrà ,nonostante una grave condanna , continuare a fare ciò che ha iniziato nel lontano 94. Piaccia o no, Berlusconi che si ami o si detesti, è un autentico acchiappa-attenzione. In questi giorni e soprattutto nelle ore in cui si attendeva il verdetto di assoluzione o condanna, alcuni italiani si comportavano come se la moglie stesse per partorire; c’era in alcuni un’ansia così evidente che si può giustificare solo se l’attenzione verso quest’uomo è patologica. E in molti casi lo è, perché si può condividere un’idea, si può avversarla, ma non credo sia da persone equilibrate porre un uomo al centro d’ogni interesse, come se da lui dipendesse tutto il bene o il male del mondo. Ma gli italiani, si sa, sono passionali per natura ma anche allocchi, al punto da non aver capito che la fortuna di quest’uomo risiede proprio nel fanatismo dei suoi fedelissimi e nell’odio ostinato degli avversari perche’ in entrambi i casi lo pongono al centro d’ogni questione. Giombattista Ballarò