Il calazio è una cisti (precisamente un lipogranuloma) localizzata nella palpebra e dovuta all’infiammazione cronica della ghiandola di Meibomio a causa dell’ostruzione del dotto escretore della stessa. Il problema arriva a coinvolgere anche la congiuntiva (la membrana che riveste il bulbo oculare e l’interno delle palpebre), che si infiamma a sua volta. Inoltre l’infiammazione è associata alla produzione di una secrezione. I sintomi variano a seconda della gravità dell’infiammazione, che può portare anche a gonfiori tali da impedire l’apertura dell’occhio. In alcuni casi la terapia medica è sufficiente a sconfiggerla, ma altre volte l’unica soluzione è l’intervento chirurgico. L’alimentazione può giocare un ruolo fondamentale nella formazione del calazio, alla base della guarigione c’è qiundi una dieta sana, eventualmente associata all’assunzione di fermenti lattici vivi. L’eliminazione del materiale accumulato nella cisti può però anche essere promossa massaggiando delicatamente la palpebra, ma l’oculista potrebbe prescrivere anche l’uso di pomate contenenti antibiotici, a volte associati a cortisonici. In genere il calazio scompare in un massimo di 15-20 giorni, ma può riformarsi. Se, invece, la terapia medica non è efficace bisogna ricorrere alla chirurgia per eliminare la cisti, attorno alla quale si può formare una capsula che va ad inglobare la ghiandola. L’intervento viene effettuato in anestesia locale, non prevede punti di sutura e, in genere, non lascia cicatrici, a meno che sia necessario intervenire anche sulla superficie esterna della palpebra. Dopo l’operazione è necessario utilizzare delle pomate antibiotiche. Redazione