I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno calcolato che, nel giro dei due primi mesi estivi, nelle casse dello Stato potrebbero finire 11,6 miliardi di acconto Imu, 14,4 miliardi di saldo Irpef, 4 miliardi di acconto Tares, la nuova tassa rifiuti che si pagherà in sole due rate (anziché quattro o sei) e 1,8 miliardi derivanti dall’aumento dell’Iva di un punto. Proprio sulla Tares si focalizza l’attenzione della triplice sindacale che chiede di spalmarne il pagamento attraverso più acconti anticipando il pagamento, così come avvenuto per l’Imu lo scorso anno, per non farlo coincidere con quello di altre imposte e tasse. Un modo per in contro alle esigenze dei cittadini ma anche quelle delle società del settore, in crisi di liquidità a causa dello slittamento all’estate dei pagamenti. Anche per il 2013 le Regioni avranno la possibilità di aggiungere all’aliquota base fissata a livello statale e pari all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che è destinata a salire all’1,1% nel 2014 o già da quest’anno per le Regioni sottoposte al piano di stabilizzazione finanziaria. Secondo l’osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, il 2013 potrebbe portare a un aumento, tra Irpef regionale e comunale, di 149 euro medi. Mentre per l’Irpef comunale l’aumento sarebbe di ulteriori 29 euro medi, il che porterebbe il prelievo fiscale a complessivi 171 euro medi.