La dieta termogenica fa dimagrire senza troppe rinunce mangiando alimenti detti “termogenici” ovvero quelli che per essere assimilati dall’organismo richiedono un grande dispendio di energia. Ma vediamo quali sono gli alimenti.
Tra le carni: tacchino, petto di pollo, carni rosse magre, selvaggina e carne di bufalo o bisonte. Tra le verdure: i broccoli, i cavoletti di Bruxelles, il sedano, la patata e la carota. Tra la frutta: l’uva, i fichi, le mele, le fragole, l’arancia, i lamponi, i meloni, i cachi, il mango e il cocco. Nella dieta termogenica inoltre per accelerare il metabolismo bisogna consumare alcune spezie come l’aglio, il fucus, il cumino, lo ginseng, il caffè verde, l’ortica, il rosmarino, lo zenzero e il tarassaco. Il consumo di tutti questi alimenti danno vita ad una termogenesi indotta dalla dieta, chiamata anche Azione dinamico specifica (ADS) degli alimenti, ovvero un processo metabolico, sottoprocesso della termogenesi, legato alla spesa energetica/calorica a cui fa seguito l’ingestione dei diversi macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi, alcol), ovvero i nutrienti calorici, a cui è correlato un aumento del consumo di ossigeno e quindi una maggiore dispersione di calore (extracalore).
Questo processo costituisce mediamente il 10 % (tra il 7 e il 15%) della spesa calorica totale. Dopo l’ingestione di un pasto (periodo post-prandiale) la spesa energetica è più alta per un periodo di circa 4-8 ore, e l’attività metabolica può arrivare ad elevarsi fino al 40%. La TID inizia a manifestarsi già dopo un’ora dall’ingestione degli alimenti, raggiungendo i valori massimi nelle seguenti due o tre ore, per poi diminuire gradualmente fino a portare il metabolismo nelle condizioni basali entro le otto ore al massimo. Lo stimolo termogenico maggiore è provocato dalle proteine e amminoacidi a causa del dispendioso processo di deamminazione, mentre stimoli inferiori sono dati dai carboidrati e soprattutto lipidi.
Oltre che per il diverso tipo di macronutriente, la TID è influenzata dalla quantità degli stessi (più è ricco il pasto, maggiore è la spesa energetica, se la razione raddoppia, raddoppia anche la TID), la qualità, le dimensioni del pasto, il tempo trascorso tra i pasti, il metabolismo basale, lo stato nutrizionale, e dal tipo di somministrazione (orale, enterale, parentale).