E’ spesso difficile, nelle pubbliche amministrazioni, e al Comune di Ragusa in particolare, capire se sia nato prima l’uovo o la gallina e, per uscir di metafora, se le iniziative dell’amministrazione sorgano spontanee o da segnalazioni dei consiglieri.
Comunque sia, il cronista registra ed il lettore giudica. E dunque il consigliere comunale del Movimento Civico Ibleo, Gianluca Morando, rifacendosi alla manifestazione d’interesse approvata dalla Giunta Municipale per partecipare alla ripartizione della somma di 50 mila euro per il finanziamento di cantieri regionali di lavoro per disoccupati, (e la cui formale richiesta di partecipazione è stata dall’Ente già inoltrata al Dipartimento regionale del lavoro, dell’Impiego, dell’Orientamento, dei Servizi e delle attività formative), afferma “è servita la sollecitazione che avevo rivolto all’amministrazione comunale avente ad oggetto anche la questione dei cantieri di lavoro”.
Quindi il consigliere Morando precisa “la circostanza che il Comune non aveva attivato alcun percorso procedurale in ordine a questa materia, così come per i cantieri di servizio, mi aveva stimolato a sollecitare interventi specifici a palazzo dell’Aquila. Anche durante la recente seduta del Consiglio comunale ero intervenuto per mettere in rilievo la questione. E devo dire che il riscontro è stato puntuale e sollecito da parte dell’amministrazione e dei funzionari che si sono attivati per espletare l’iter procedurale. E’ questo un esempio significativo di come l’opposizione possa essere costruttiva, sempre per fare in modo che arrivino ricadute positive per la collettività e, nel caso in questione, per la cittadinanza ragusana. Tra l’altro, siamo arrivati appena in tempo visto che la scadenza era fissata per il 15 marzo”.
Come egli stesso ricorda, Gianluca Morando aveva compiuto lo stesso percorso per lo stanziamento da parte della regione di 20 milioni di euro per la creazione di cantieri di servizio, la cui istanza di partecipazione Palazzo dell’Aquila aveva formalizzato nei giorni scorsi. Anche in questo caso il consigliere del Movimento Civico Ibleo precisa che in aula aveva riferito “di essersi informato tra i vari dirigenti dell’ente di palazzo dell’Aquila per verificare a che punto fosse arrivato l’iter procedurale. Ma nessuno ne sapeva niente. In pratica, tutti cadevano dalle nuvole. Era ovvio che a questo punto potevo decidere due cose: aspettare il 16 marzo per poi sfruttare politicamente la cosa evidenziando l’incapacità di questa amministrazione oppure, per il bene di Ragusa e dei ragusani, portare a conoscenza la Giunta municipale di questa opportunità offerta dalla Regione. E’ chiaro, naturalmente, che ho preferito la seconda opzione.
E così, durante una delle ultime sedute del civico consesso, ho reso nota la questione. Già il giorno dopo, l’amministrazione comunale ha comunicato alla città che parteciperà al bando per i cantieri di servizio”. Invece, hanno da ridire, i consiglieri comunale del partito democratico, Maria D’Asta e Mario Chiavola, sulla partecipazione del Comune di Ragusa al bando UIA ( Urban Innovative Action) per interventi e azioni da avviare nel centro storico di Ragusa Superiore. L’incarico professionale per la partecipazione a tale bando è stato aggiudicato allo studio Redaelli Architetti Associati di Milano per l’importo di 34 mila euro mediante l’elaborazione di una proposta progettuale relativa al programma Urban Innovative Action volto ad individuare ed a testare nuove soluzioni che affrontino i problemi relativi allo sviluppo urbano sostenibile e che siano rilevanti a livello europeo.
Ebbene i due consiglieri dem stigmatizzano il fatto che “il bando sia stato copiato pari pari da quello, per un avviso pubblico analogo, del Comune di Milano. Nel copia e incolla, e ringraziamo Giovanni Diquattro, un cittadino, che ci ha segnalato l’anomalia, non è neppure sfuggita la frase che fa riferimento all’organizzazione di forme di partenariato strettamente legate al contesto di via Padova. Quindi, il bando del Comune di Ragusa, ripetiamo copiato riga dopo riga da quello di Milano, parla di una via Padova che, però, purtroppo per l’estensore, non esiste nella nostra città”. Seguono naturalmente alcune considerazioni sarcastiche di D’Asta e Chiavola, tra cui quella sull’uso ed abuso di “tecnicismi inglesizzati (da governance a bottom-up, da co-desing a heritage materiale e immateriale, da ambito housing a think tank)” ed una amara conclusione “siamo ormai alle comiche finali. Si copia un bando e non si sta neppure attenti ad adattarlo alla realtà locale. La barca è completamente alla deriva”. (da.di.)