A meno di una settimana dalle elezioni del 4 marzo prosegue, da parte delle forze politiche, l’analisi del voto ma con l’occhio decisamente rivolto alle prossime amministrative di primavera.
Tipico esempio le considerazioni del presidente del laboratorio 2.0 Claudio Castilletti che inizia criticando il fatto che “i grillini ragusani si comportano come se il risultato elettorale nazionale fosse tutto merito loro, quando così non è e non può essere”, per poi precisare “bisogna imparare a distinguere gli appuntamenti elettorali. Una cosa sono le elezioni amministrative, tutt’altra storia sono le regionali, pianeta a parte le nazionali. Il voto che domenica ha incoronato il M5S come primo partito d’Italia è manifestazione di un sentimento antisistema che se da una parte punisce i partiti tradizionali, il Pd in particolare, dall’altra non promuove assolutamente le espressioni locali dello stesso movimento. Per farla breve, non è affatto detto che chi ha votato per i pentastellati al governo nazionale lo ha fatto perché “convinto” dalle argomentazioni grilline, né tantomeno dalla qualità dell’amministrazione locale”.
Anzi Castilletti porta a sostegno delle proprie tesi il fatto che “stando a ciò che si legge per i social network (termometro politico prediletto dei grillini), se in tanti hanno votato in questo modo per le politiche gli stessi non sono per niente pronti a rifarlo per le amministrative. Sono numerosissime le persone che si sono amaramente pentite di aver votato per l’amministrazione in carica. Ulteriore prova della pessima fama dell’amministrazione locale è data dall’assenza di sue espressioni in questa competizione. Il fatto che nessun esponente dell’amministrazione Piccitto è stato scelto per correre alle nazionali, secondo noi è un’ulteriore dimostrazione della mancanza di meriti”.
Infine il presidente del laboratorio 2.0 conclude “per quanto riguarda, invece, la definizione delle critiche da parte delle opposizioni come ‘sterili’ e l’affermare che consegnare la città ad altre forze politiche vorrebbe dire azzerare i progressi fatti, mi permetto di sottolineare che le opposizioni rappresentano cittadini e consegnano alle amministrazioni istanze che chi governa avrebbe il dovere di ascoltare. Non aggiungo nulla sui progressi perché, davvero, prima bisognerebbe riuscire a trovarne da qualche parte”. Da parte sua il commissario provinciale di Forza Italia, Giovanni Mauro, esordisce respingendo come “al limite del classismo/razzismo” la spiegazione del successo pentastellato nel Meridione dovuto alla speranza di ottenere il reddito di cittadinanza, ed attribuendolo piuttosto allo “squilibrio tra la propaganda di governo e l’effettiva azione, per cui gli elettori meridionali si sono sentiti traditi ed hanno espresso un voto antisistema e d’opposizione”.
Poi il senatore uscente foclizza l’attenzione su “Forza Italia: che da novembre ad oggi in Sicilia ha avuto un incremento di cinque punti percentuali, dal 16% al 21%, un punto percentuale al mese, cosa che ci affida una grande responsabilità: essere classe dirigente moderata e liberale della nostra isola e modello per tutto il Sud, per cui occorre ripartire da questo 21% e affidiamolo alla visione strategica di Gianfranco Miccichè”. Per scendere nel particolare della vicenda ragusana, Mauro afferma “il partito ha dimostrato di essere forte e presente anche nel collegio comprendente la provincia di Ragusa. Nel comune capoluogo, nello specifico, abbiamo guadagnato oltre 2mila voti arrivando al 18%, frutto di un duro lavoro, svolto nonostante il governo cittadino in mano ai 5 stelle e pur non avendo rappresentanza in consiglio comunale.
In merito ai commenti entusiasti di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle di Ragusa, convinti che il risultato sia anche merito del consenso creato con il lavoro dell’amministrazione Piccitto, mi permetto di far notare che non sono dello stesso parere i vertici grillini né gli elettori delle famigerate parlamentarie a 5 stelle. Costoro, al momento di comporre le liste, hanno impedito che in lista entrassero esponenti dell’amministrazione iblea”. Anzi, aggiunge il commissario azzurro, “era già successo per le regionali, quando nella lista provinciale trovò posto proprio chi, all’amministrazione pentastellata, era stata defenestrato”, con esplicito riferimento al successo di Stefania Campo.
Infine Giovanni Mauro, una parolina la spende ‘cicero pro domo sua’ “in merito alla polemica nata attorno all’attribuzione di seggi da parte del Viminale, ricordo a tutti che i dati saranno definitivi solo dopo che li avrà verificati la Corte d’Appello. Ci sono ancora dei seggi che devono essere assegnati e Forza Italia sta seguendo da vicino la vicenda allo scopo di avere riconosciuta piena rappresentanza territoriale”. (da.di.)