Ribadiscono il loro no al Decreto legge sulla Panificazione, le associazioni datoriali che in conferenza stampa a Palermo hanno spiegato le proprie ragioni “Ci ha lasciati basiti l’iniziativa dell’assessore Turano, il quale, pur mostrando iniziale apertura ha finito per ignorare le nostre richieste, elaborate con i panificatori, lasciando, sostanzialmente, le cose immutate.
La soluzione, da lui prospettata, sarebbe quella di limitare la chiusura obbligatoria a due domeniche nell’arco del mese. La proposta ripropone gli stessi estremi di illegittimità contenuti nell’Art. 2 del Decreto Lo Bello – sottolineano ancora Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti – perché contrasta con la direttiva Bolkestein, il cui obiettivo è quello di favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i paesi. I divieti imposti, legati alle giornate domenicali e festive, vanno dunque in ben altra direzione.
La posizione è chiara: prevede sì un regime di riposo settimanale obbligatorio, ma la scelta della giornata dovrà essere autodeterminata, volontariamente, dagli stessi panificatori, previa concertazione con i sindaci dei territori. Del resto, questa nostra proposta è ampiamente condivisa dai panificatori ed è comprovata dal fatto che, in sede di applicazione delle disposizioni contenute nel decreto Lo Bello, la maggior parte dei Comuni siciliani ha emesso ordinanze di turnazione proprio per andare incontro alle richieste della categoria.
Con il risultato che il riposo obbligatorio nelle giornate domenicali e festive si traduce di fatto in un inevitabile assist per la grande distribuzione organizzata e finisce per favorire anche l’abusivismo. Noi restiamo aperti al dialogo e al confronto – concludono Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti – e rinnoviamo l’appello per il superamento di quanto previsto in alcuni articoli contemplati nel decreto assessoriale, e confermiamo la nostra immediata disponibilità per contribuire ad elaborare una nuova proposta di legge sulla panificazione siciliana che risponda alle reali esigenze del comparto. Qualora dall’assessore Turano non dovessero arrivare in tempi brevi risposte concrete le Organizzazioni annunciano forme di protesta”.