La barbabietola rossa o Beta Vulgaris, appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae ed è un vero e proprio toccasana per cuore, fegato, colon e apparato vascolare. E’ un tubero che secondo alcuni alimentaristi non dovrebbe mai mancare nelle nostre tavole.
Ma vediamo perché: è ricca di proteine, fibra alimentare, diverse vitamine, in particolare del gruppo B, e una buona quota di sali minerali, soprattutto potassio, sodio, calcio, ferro e fosforo. Inoltre ha proprietà rimineralizzanti motivo per cui viene consigliata a persone convalescenti ed è un ottimo antinfiammatorio per l’apparato digerente. La barbabietola non è consigliata a chi soffre di diabete poiché è ricca di zuccheri mentre viene indicata spesso nelle diete in quanto assorbe le tossine dalle cellule e ne facilita l’eliminazione.
Poi è depurativa, mineralizzante, antisettica, ricostituente, favorisce la digestione, stimola la produzione di bile e rafforza la mucosa gastrica, cura le anemie, le infezioni del sistema cerebrale, stimola la produzione dei globuli rossi, scioglie i depositi di calcio nei vasi sanguigni e ne impedisce l’indurimento, infine stimola il sistema linfatico. I benefici della barbabietola vengono sostenuti da diversi studi australiani e inglesi. Nel 2016 uno studio dell’Australian Institute of Sport e dell’University of Western Australia ha monitorato un gruppo di ambo i sessi di canoisti di kayak, rilevando un miglioramento di circa l’1,7% dei tempi degli atleti, per coloro che avevano bevuto il succo del tubero prima di fare sport.
Chi ha iniziato l’allenamento dopo un bicchiere di barbabietola, infatti, ha avuto un’attivazione più rapida delle fibre dei muscoli e una ottimizzazione dell’energia utilizzata, grazie ai nitrati assunti. Un altro studio sempre del 2016, questa volta inglese e finanziato dalla British Heart Foundation ha dimostrato che bere un bicchiere al giorno di succo di barbabietola rossa da 250 ml aiuta a tenere sotto controllo la pressione. Grazie a questi poliedrici nitrati, infatti, hanno verificato una riduzione della rigidità delle arterie e un miglioramento nella dilatazione dei vasi sanguigni. Questi effetti anti-ipertensivi, dopo solo due settimane di sospensione del succo, si sono di nuovo rialzati.