E’ ancora vero che la tecnologia migliora la qualità della vita? Si chiede David Brooks in un articolo pubblicato su Repubblica il 26 novembre. Google, Facebook, Apple, sono strumenti tecnologici utili o possono essere considerati magari dannosi?
Le principali critiche mosse alle grandi aziende hi-tech sono tre. La prima che stanno distruggendo i giovani: da quando si sono diffusi gli smartphone gli adolescenti hanno minore probabilità di uscire con gli amici, di relazionarsi con i coetanei e più probabilità di sentirsi infelici. La seconda critica che viene mossa è quella che i prodotti delle aziende tecnologiche possono produrre forme di gratificazione continua, i cosiddetti “compulsion loops”, provocando assuefazione. La terza critica che Apple, Amazon, Google e Facebook sono semi-monopoli che sfruttano il loro potere di mercato per invadere la vita privata dei loro utenti e imporre condizioni inique ai creatori dei contenuti e ai concorrenti più piccoli.
Le tecnologie sono estremamente utili per le funzioni e i piaceri che richiedono forme di consapevolezza più superficiali, ma spesso escludono e distruggono altre forme di socializzazione. Il mondo online è un luogo per il contatto umano, ma non per l’intimità, è un luogo per informarsi ma non per riflettere. Il mondo online aiuta ad esplorare ma disincentiva la coesione. Le innovazioni che vengono fornite possono farci risparmiare tempo nei compiti ordinari e banali ma ci induce sempre più ad essere più dipendenti e più fragili. Non è un caso inoltre che con questi sistemi globali – hanno acquisito molti dati sensibili – sono comparsi i Cyber ladri dai quali occorre proteggersi.
Dallo spionaggio industriale, ai dati personali, ai dati sensibili di Stati Nazionali, e fino a chi vuole sfruttare le conoscenze acquisite e ricattare, bisogna difendersi. Soltanto adesso – alcuni stati stanno predisponendo piani di sicurezza nazionale – si sta correndo ai ripari, nel definire una normativa che vada di pari passo all’evoluzione della tecnologia digitale, per evitare di peggiorare la qualità della vita.