Un fatto che se confermato sarebbe tanto grave e pericoloso quanto assurdo: una stanza adiacente all’ambulatorio di Chirurgia dell’ospedale Maggiore di Modica, letteralmente invasa da piccioni e da tutto ciò che ne deriva.
A denunciare il fatto attraverso una lettera inviata alla nostra redazione è stata una cittadina che, recatasi in visita per trovare un parente ricoverato nel reparto al quarto piano dello stabile. ha fatto la sconcertante scoperta. “Stavo aspettando nei corridoi in attesa di entrare in stanza per visitare un mio parente ricoverato, quando ho notato una porta chiusa con sigilli che riportava la scritta “Locale sotto sequestro giudiziario”. Incuriosita, nell’attesa di poter entrare ho notato che dalla finestra della stanza sotto sequestro, uscivano ed entravano decine di piccioni. Sono rimasta senza parole. Ma come si fa a tenere una stanza all’interno di un ospedale in questo stato? Perché nessuno ad oggi ha fatto nulla?”.
Così scrive la nostra lettrice che oltre a denunciare il fatto, chiede chiarimenti sulla vicenda. Ricordiamo che la stanza segnalataci è quella che si trova al quarto piano dell’ospedale Maggiore, dove lo scorso anno scoppiò un piccolo incendio subito domato. In seguito all’intervento dei Vigili del Fuoco, la stanza venne sigillata su disposizione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, per verificare la causa scatenante dell’incendio. Da allora non sarebbe più stato possibile a nessuno accedere al locale e quindi anche le finestre aperte in un primo momento per fare uscire la puzza di bruciato, sarebbero rimaste tali, dando la possibilità ai volatili di entrare e trovarvi ricovero.
Una situazione davvero incresciosa ed assurda se si considera che ci troviamo presso un reparto di chirurgia di un ospedale e che il guano dei piccioni è fonte di batteri, di agenti patogeni e parassiti e occasione di diffusione e di contagio di malattie infettive all’uomo. Dalle foto che ci ha fornito la nostra lettrice si evince che non è stato ancora permesso l’accesso al personale del presidio sanitario e che il locale è ancora posto sotto sequestro. Speriamo che le domande poste dalla cittadina possano presto trovare una risposta.