L’invecchiamento non può essere cancellato ma solo rallentato. Lo conferma una dimostrazione matematica e un’equazione pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas., e si deve al gruppo dell’università dell‘Arizona guidato da Joanna Masel.
In questi anni sono tante le ricerche e gli studi pubblicate come quelle sulle molecole Elisir, capaci di stimolare il rinnovamento dei tessuti e le cui sperimentazioni hanno dato risultati promettenti nei topi. Ma bisogna rassegnarsi: l’invecchiamento è matematicamente inevitabile", commenta Masel. A rendere il processo inesorabile è il fatto che le cellule rallentano e iniziano a perdere le loro funzioni, mentre alcune aumentano la loro attività, finendo per causare tumori. Anche se si riuscisse a fare una ‘selezione perfetta’, eliminando le cellule malfunzionanti e tenendo quelle buone, l’invecchiamento comunque vincerebbe, perché le cellule tumorali barano quando competono con le altre.
"Quando si invecchia, molte cellule perdono le loro funzioni e smettono di crescere, mentre alcune crescono in modo squilibrato", continua Masel. E’ come se si fosse in un vicolo cieco: se ci si sbarazza delle cellule malfunzionanti, si apre la strada alla crescita di quelle cancerose, mentre se si eliminano o si frenano queste ultime, si accumulano quelle malfunzionanti. "Si può risolvere un problema, non entrambi", aggiunge. D’accordo il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’università’ Roma Tor Vergata: "L’invecchiamento è irreversibile, perchè intrinseco al processo di crescita. Progressi sono stati fatti per individuare i geni coinvolti e strategie per interventi terapeutici negli uomini.
Ma il processo sostitutivo cellulare e l’equilibrio tra morte cellulare e cancro è inevitabile".