E’ stata un successo la rappresentazione del primo appuntamento dell’ottava edizione della rassegna di teatro per ragazzi denominata “I colori della fantasia” promossa dal Centro Teatro Studi con il supporto del Comune di Ragusa e, in particolare, degli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione.
Grande mattatrice l’attrice Laura Tornambene, autrice del testo “Sognando Hansel e Gretel” diretto da Franco Giorgio e rivolto ai ragazzi delle scuole primarie, di età compresa tra i cinque e gli undici anni. Oltre all’utilizzo di due marionette, l’attrice si è fatta in quattro vestendo i panni della narratrice, della matrigna, della bambina che scappa di casa e della strega cattiva. Quasi settecento i ragazzi che hanno assistito alle varie repliche che, nel corso della settimana, sono andate in scena al teatro comunale Marcello Perracchio (ex Quasimodo).
Una Tornambene in stato di grazia ha fatto sì che la sua performance potesse essere apprezzata nella maniera migliore dai piccoli spettatori che hanno così recepito il messaggio principale dello spettacolo. Quale? La metafora del riscatto, la volontà degli esseri umani, piccoli e grandi che siano, a lottare per un mondo migliore. La trama racconta di una bambina, Eva, indipendente e volitiva che non accetta il fatto che a casa loro sia arrivato un nuovo ospite, un fratellino a cui i genitori dedicano molte attenzioni trascurando un poco la stessa Eva.
La quale è a dir poco sconcertata dal comportamento dei suoi genitori. Che, tra l’altro, non le raccontano più la fiaba della buona notte. Mentre lei era molto affezionata a quel “rito” che ogni sera si metteva in atto. Così un bel giorno Eva decide di andare via di casa e di raccontarsi da sola la favola della buona notte che più le piace, la storia di Hansel e Gretel. Ben presto, però, il sonno prende il sopravvento ed Eva si addormenta. E così, proprio durante il sonno, la storia di Hansel e Gretel si materializza e, fra realtà e fantasia, rivive la famosissima favola.
Favola che viene interpretata come una vera e propria metafora del riscatto, della volontà degli esseri umani, piccoli o grandi che siano, a lottare per un mondo migliore. Lo spettacolo, la cui comunicazione esterna è stata curata dall’impresa Calogero Costruzioni Srl di Comiso che ha creduto nel progetto, ha avuto la durata di cinquantacinque minuti.