La Polizia di Stato di Ragusa a seguito dello sbarco avvenuto ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di un egiziano ritenuto responsabile di aver condotto l’imbarcazione con a bordo 21 migranti dalle coste libiche.
I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. Modalità di soccorso in mare: Il giorno lunedì 23.10.2017, alle ore 3:28, IMRCC di Roma riceveva una richiesta di aiuto da parte di un migrante (attraverso un dispositivo telefonico satellitare) che segnalava di essere a bordo di una piccola imbarcazione con a bordo circa 20 passeggeri. La richiesta d’aiuto veniva reiterata alle successive ore 4:45. A seguito di tale segnalazione, alle successive ore 5:15, IMRCC inviava la nave della Marina Militare Italiana nel punto di mare a largo di Tripoli, per intercettare l’imbarcazione segnalata. Alle successive ore 9:28 la nave intercettava il natante segnalato ed accertava trattarsi di una barca in vetroresina che a causa del sovrannumero di passeggeri navigava in scarse condizioni di galleggiabilità. In conseguenza di ciò veniva dichiarato evento SAR e si procedeva al soccorso dei complessivi 21 migranti. Su disposizione di IMRCC di Roma, venivano trasbordati sulla nave “LE NIAMH” della Marina Militare Irlandese, la quale conduceva tutti i migranti presso il porto di Pozzallo, dove giungeva alle ore 7:00 del 24.10.2017.
Le indagini: gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria lo scafista egiziano. Dalle indagini è emerso che l’uomo si era preventivamente accordato con i libici al fine di effettuare la traversata dietro compenso. Le indagini sono state particolarmente complesse stante la reticenza dei migranti sbarcati quasi tutti di origini siriane. Hanno pagato mediamente 5.000 dinari libici ovvero oltre 3.000 euro. Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.
La cattura: le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria. Era già stato espulso ed ha fatto rientro in Italia clandestinamente, per questo, quando espierà la pena, sarà nuovamente espulso dal territorio nazionale.
Bilancio e attività della Polizia: nel 2017 sono 92 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.