"Le intrinseche carenze strutturali anche in termini di attendibilità, affidabilità e sostenibilità, sia del piano di riequilibrio su cui l’Ente intende innestare la rimodulazione, sia del bilancio, sono state reputate tali da inibire l’esito favorevole del giudizio di congruità affidato alla Sezione, che dispone invece a norma dell’articolo 243 quater del Tuel che l’ente proceda alla dichiarazione di dissesto finanziario".
Questo il passaggio fondamentale della lunga ed articolata deliberazione della Corte dei Conti notificata a Palazzo San Domenico, queste le parole che tutti temevano e che mai i cittadini avrebbero voluto sentire. La Corte dei Conti dunque ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’amministrazione Abbate sulla rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario e ha aperto la strada a senso unico verso il dissesto. La Corte dei Conti ha evidenziato pure che anche la continua rimodulazione di un piano di riequilibrio non può costituire un escamotage per ritardare la dichiarazione di dissesto, pertanto in mancanza dei presupposti di attendibilità del piano, del mancato conseguimento degli obiettivi intermedi e del giudizio di incongruità e dell’incapacità di superare i fattori di squilibrio, l’ente dovrà senz’altro adeguarsi agli effetti che discendono dall’esito del giudizio sul piano.
Adesso al Consiglio comunale spetterà prendere atto di questa deliberazione della Corte dei Conti sezione di controllo per la Regione siciliana che sembra non lasciare spazio ad altre soluzioni. Si prospetta un autunno nero per la città di Modica.