“Il loro ‘successo’, pur essendo sempre minoranza, è questa costante ‘fortuna con la effe maiuscola’ che li assiste costantemente e che anche questa volta, tra arroganza e tracotanza, ha consentito ai controrivoluzionari di Grillo di approvare, ovviamente dopo l’1 di notte, un rendiconto 2016, incompleto e inattendibile”.
Più duro di così, il giudizio sull’approvazione del rendiconto 2016, non poteva essere, da parte del gruppo consiliare di Partecipiamo e del suo direttivo. Secondo l’associazione ed i suoi consiglieri Giovanni Iacono e Mirella Castro, “per la prima volta, nella storia del Comune, è stato presentato un rendiconto privo del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale (tra l’altro oltre ogni termine di proroga)”. E proseguono “hanno presentato solo una delle tre componenti del bilancio, la parte finanziaria ed il collegio dei revisori, oramai a fine mandato, ha scritto nella relazione ”riguardo al Conto Economico e allo Stato Patrimoniale, in considerazione dei rilievi esposti al punto 1, non si è in grado di attestarne la completezza e l’attendibilità, considerato che i relativi prospetti non risultano predisposti e allegati alla proposta del rendiconto di gestione 2016”.
Dunque un rendiconto monco di due delle sue parti costituenti e privo anche del parere del collegio sindacale, per cui Partecipiamo si può spingere ad affermare “nessuna assemblea elettiva rispettosa del proprio ruolo e, soprattutto, di una città che dovrebbe rappresentare, avrebbe dovuto approvare un consuntivo di bilancio privo di 2 dei 3 elementi che prescrive l’art. 227 del Testo Unico degli Enti Locali, eppure nella casa di ‘vetro’ grillina tutto ciò avviene, come su tantissime altre vicende, con assoluta nonchalance”- Giovanni Iacono e Mirella Castro ricordano infine “abbiamo avanzato legittima istanza pregiudiziale chiedendo di rinviare il consiglio e presentare il Rendiconto di bilancio completo ma la pregiudiziale è stata bocciata perché, ancora una volta, i grillini che in aula erano 13 (la maggioranza si compone di 16) al momento della votazione per le pregiudiziali, tra ‘ridenti’ e ‘fuggitivi’ hanno ricevuto la solita ‘fortuna con la effe maiuscola’.
Una ‘fortuna’ che gli fa sempre avere, da minoranza, un voto in più”. Ovvio il riferimento alle forze di opposizione (nonostante tutto ‘amiche’) che nelle ultime sessioni di lavori consiliari hanno permesso la tenuta del numero legale per evitare che i pentastellati andassero sotto. (da.di.)