Una donna comisana, in compagnia della figlia, nei mesi scorsi si è recata al Commissariato di Polizia di Comiso per proporre formale denuncia-querela nei confronti del 33enne comisano Nunzio Re per una serie di episodi verificatosi già da diversi mesi.
La signora iniziava a riferire alcuni fatti ricostruendo mesi di angherie subite da lei e dai suoi familiari a causa dell”innamoramento” del pregiudicato Re Nunzio nei suoi confronti. I fatti iniziavano lo scorso 24.08.2016 quando veniva a sapere dalla figlia, che Re Nunzio era andato presso un negozio di un familiare chiedendo di parlare con il figlio della donna. Il pomeriggio alle ore 17.00 il 33enne ritornava al negozio e parlando con il figlio diceva testuali parole “cosa dobbiamo fare con tua suocera. Guarda che io non gli do botte, io do botte solo a chi mi fa qualcosa. Né dicono tante su di me, che rubo, che ho sparato a uno, ma io do botte solo se qualcun la corteggia. Digli a tua moglie che l’età non ha importanza. Adesso ti lascio il mio numero di telefono tu dallo a tua suocera almeno lei mi chiama e cominciamo a sentirci”.
Il genero non dava tanta importanza al fatto, pensando che Nunzio Re fosse in uno stato confusionale. La donna, conosciuti i fatti, rimaneva perplessa in quanto la situazione un po’ la preoccupava e la spaventava. Il giorno dopo 25.08.2016 alle ore 10.30 Re Nunzio ritornava al negozio, li insisteva nel voler parlare con la donna, ma dopo un po’ di attesa andava via. Il 26.08.2016 alle ore 10.00 circa Re Nunzio si ripresentava ancora una volta presso il negozio e chiedeva se il ragazzo avesse consegnato un biglietto con il suo numero di telefono alla donna, dicendogli questa frase “tua suocera mi dedica delle canzoni alla radio, ha montato la telecamera per controllarmi. Le sue telecamere sono come i laser. Lei mi controlla perché crede che sia stato io a rubargli in casa.” L’uomo rispondeva che non aveva consegnato il biglietto con il numero di telefono, e per tutta risposta Re Nunzio gli diceva “non sono un diavolo”, andando via.
In data 29.08.2016 alle ore 09.30 circa Re Nunzio si recava al negozio chiedendo nuovamente se avesse consegnato il biglietto con il numero di telefono, quando il ragazzo diceva di no, lui si metteva a urlare in mezzo alla strada la seguente frase “tua suocera è una buttana,”ed altre frasi scurrili, ripetendole diverse volte. Dopo di che si allontanava infuriato. In data 31.08.2016 alle ore 18.00 circa Re Nunzio incontrava in piazza Fonte Diana il parente della donna e si metteva nuovamente ad urlare ni suoi confronti la seguente frase “ti ammazzo pezzo di merda”, ripetendola diverse volte. L’uomo non reagiva e si allontanava.
In data 01.09.2016 alle ore 10.30 circa Re Nunzio incontrava in corso Vittorio Emanuele ancora una volta l’uomo e al suo indirizzo gli urlava le seguenti frasi “sei un pezzo di merda” ripetendola svariate volte. Una volta venuta a conoscenza di questi accadimenti la donna decideva di provare a contattare la madre di Re Nunzio e la sorella e chiedeva loro di provvedere a far recedere dai propositi Re Nunzio. Mentre parlavano entrava Nunzio e sia la madre che la sorella lo rimproveravano per quanto stava succedendo, dicendo di lasciare in pace la donna e chiederle scusa. In quel momento Re Nunzio chiedeva scusa. Sembrava che la situazione si fosse risolta, difatti trascorrevano alcuni giorni senza che succedesse nulla.
In data 27.09.2016 alle ore 08.00 circa Re Nunzio tornava alla carica e suonava a casa della figlia della donna di cui si era invaghito e chiedeva di poterle parlare e che scendesse giù; nel contempo urlava “me la devi togliere, hai capito”, e in modo minaccioso metteva inoltre una mano nella tasca del giubbotto simulando la presenza di un arma. Sentite le urla di RE Nunzio scendeva un parente e insieme al figlio lo allontanavano, nell’allontanarsi RE Nunzio all’indirizzo dei due diceva “me la deve togliere la magia, lei mi ha fatto una macumba”. In questa occasione veniva richiesto l’intervento della Polizia ma RE Nunzio ormai si era già allontanato. In data 01.10.2016 alle ore 08.30 RE Nunzio incontra il ragazzo che usciva da un negozio di ferramenta e inizia a urlargli contro le seguenti frasi “pezzo di merda me la togli la magia” e poi gli lanciava contro una busta della spesa.
In data 14.12.2016, non avendo il RE ottenuto alcun incontro con la donna, iniziava le attività delittuose contro la famiglia. Alle ore 04.15 circa del 14.12.2016 la autovettura Fiat Punto parcheggiata in strada di fronte all’ingresso di casa della donna andava a fuoco. Immediatamente scendevano in strada gli uomini della casa che spegnevano le fiamme. In seguito intervenivano i vigili del fuoco e la Polizia di Stato che constatava la natura dolosa dell’incendio, rinvenendo nei pressi dell’auto, due bottiglie di plastica che odoravano di carburante. La donna notava che in genere l’auto è parcheggiata all’interno del cortile chiuso da un cancello e solo per caso quella sera era stata parcheggiata fuori.
Inoltre il figlio notava al momento di prendere il suo furgone che usa per il lavoro la mattina seguente che all’interno vie era un forte odore di benzina all’interno e notava del liquido ancora presente sul tappetino, probabilmente carburante; non si escludeva quindi che gli autori dell’incendio della Fiat Punto volessero dare fuoco anche al furgone. Dal 26.01.2017 riprendevano gli atti di stalking nei confronti dei componenti della famiglia della donna. Ad esempio un giorno RE Nunzio si metteva spalla a spalla con il ragazzo quasi a tentare di provocare una sua reazione, seguendolo standogli di fatto attaccato sempre cercando di suscitare una risposta, ma l’uomo non accettava la provocazione a si allontanava.
Infine in data 02.02.2017 alle ore 22.04 mentre la donna era a casa sentiva un fortissimo boato, provenire dall’esterno, per cui tutti scendevamo giù per vedere cosa fosse successo. Sul posto interveniva la Polizia di Stato che visionava anche alcune immagini di videocamere della zona dalle quali si poteva notare che venivano lanciati alcuni grossi petardi in direzione del cancello dell’abitazione. Finalmente la donna si decideva a sporgere una formale querela nei confronti di RE Nunzio atteso che sino a quel momento non era stata formalizzato alcun atto nell’errato convincimento che l’uomo potesse desistere dalle continue intimidazioni.
Dalla visione delle riprese emergeva che qualche minuto prima dell’incendio della Fiat Punto e precisamente all’incirca alle 4,00 del 14 dicembre 2016 si notava un individuo che si avviava, con passo spedito e tenendo nella mano destra un sacchetto di plastica con qualcosa dentro, verso la Via Sardegna, dove era parcheggiata l’autovettura data alle fiamme. Dalla visione di altre immagini si notava un uomo che transitava a piedi dirigendosi verso la via Sardegna tenendo nella mano destra una borsa di plastica che verosimilmente conteneva le due bottiglie con la sostanza infiammabile, dalle quali veniva riconosciuto RE Nunzio nato a Comiso il 21.05.84 ivi residente in Via Nazario Sauro n.12.
In data 23.12.2016 personale della Polizia di Stato (Squadra Mobile e Commissariato) nel corso una perquisizione domiciliare a carico del RE Nunzio rinveniva all’interno del garage della sua abitazione tra l’altro un’autovettura provento di furto. Nel corso dell’attività di Polizia Giudiziaria, durante i rilievi foto-dattiloscopici effettuati presso questo Commissariato di P.S., l’attenzione degli operanti veniva attirata dal fatto che RE Nunzio presentava nel dorso di entrambe le mani evidenti scottature già in fase di guarigione, ed una bruciatura dei capelli all’altezza della regione temporale destra. Opportunamente interpellato, RE Nunzio asseriva di essersi bruciato qualche giorno prima senza specificare altro.
In data 11 giugno infine alle ore 5,05 personale dipendente del Commissariato interveniva ancora una volta per l’incendio di un’autovettura. Giunti sul posto gli operatori di Polizia erano già presenti personale dei Vigili del fuoco che stavano provvedendo a spegnere le fiamme di un’autovettura che era completamente distrutta all’interno di un garage sito in questa Via Mameli. La proprietaria dell’autovettura era ancora una volta la donna vittima della continue attenzioni del Re Nunzio. Peraltro all’interno del garage a causa delle alte fiamme sprigionatisi nell’incendio era completamente crollato il tetto. Sul posto interveniva successivamente personale della locale Polizia Scientifica per i rilievi del caso.
Poiché ancora una volta emergevano evidenti e gravi indizi di colpevolezza che facevano ritenere che il RE Nunzio fosse l’autore degli incendi commessi al fine di eseguire il reato di stalking nei confronti della donna ed in considerazione della pericolosità del soggetto, infatti da quanto risulta agli atti di questo a carico del RE Nunzio, lo stesso è stato più volte deferito alla A.G. per resti di: furto aggravato; ricettazione; lesioni aggravate; possesso e porto di armi ed oggetti atti a offendere; detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti; danneggiamento a seguito di incendio veniva richiesta una ordinanza di custodia cautelare per Re Nunzio eseguita dagli uomini del Commissariato di Comiso e della Squadra Mobile in data 11/07. L’uomo è stato condotto in carcere.