Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania, dalle prime ore della mattinata odierna, i carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Catania, nei confronti di 19 soggetti, siciliani e calabresi, dediti al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia.
L’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Ibleo ha consentito di accertare che il clan di “Cosa Nostra” operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle ‘ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento. L’indagine ha anche permesso di ricostruire i legami tra gli esponenti di “Cosa Nostra Vittoriese” e i clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, nello specifico appartenenti al clan Fragapane, il cui capo clan Fragapane Salvatore, rappresentante di “Cosa Nostra” per la provincia di Agrigento, è attualmente detenuto in quanto condannato all’ergastolo per la scomparsa e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del noto collaboratore di giustizia.
Nel corso delle indagini è stato anche accertato che un’altra delle attività criminali a cui si era dedicata “Cosa Nostra Vittoriese” era l’abigeato, compiendo una serie indeterminata di furti di capi di bestiame, in molti casi intere greggi di animali, ai danni di aziende di allevamento site in varie province siciliane. Tali furti venivano messi in atto da soggetti calabresi, su indicazioni ricevute da basisti locali, con successiva rivendita del bestiame in Calabria. I nomi dei ragusani arrestati: Carmelo Battaglia; Stefania Saraceno; Concetto Giuseppe Errigo; Ambra Errigo; Concetto Errigo; Raffaele Ignaccolo; Biagio Occhipinti; Matteo Piccione; Mario Benenati (ai domiciliari); Giuseppe Piazza (ai domiciliari); Salvatore Vitale (ai domiciliari).
I nomi degli agrigentini: Francesco Fragapane; Roberto Lampasona; Antonino Mangione; Girolamo Campione; Giuseppe Quaranta. I nomi dei calabresi arrestati: Saverio Napoli; Giuseppe Piccolo; Vincenzo Politanò.