Da qualche giorno, esattamente da quando è andato in onda un servizio sulla trasmissione "Le Iene" si è cominciato a parlare in maniera preoccupante del fenomeno definito "Blue Whale", una sorta di gioco on line con lo scopo di portare al suicidio i giovani che vi partecipano.
Un macabro rituale fatto di regole precise che al termine del percorso, che durerebbe esattamente 50 giorni, porta i giovani a lanciarsi nel vuoto dal tetto di un palazzo di diversi piani. I video mandati in onda hanno sicuramente scosso tutti i genitori e da lì una reazione a catena che ha scatenato mille interrogativi. Dibattiti sui social, dibattiti a scuola, nelle parrocchie, nei bar, insomma una cascata di parole e di commenti. Ma partiamo dai dati diffusi, si parla di 157 suicidi di adolescenti in Russia, dove il fenomeno Blue Whale avrebbe preso il via, si parla di un suicidio in Italia, a Livorno, dove a febbraio un ragazzo di 15 anni si sarebbe lanciato dal ventiseiesimo piano di un palazzo dopo avere seguito le indicazioni del Blue whale, poi la notizia dell’arresto di Philiph Budeikin, un ragazzo russo che si sarebbe dichiarato colpevole di aver portato al suicidio numerosi ragazzi che ha definito "scarti biologici" per ripulire la società da persone inutili, infine, aggiungiamo che nel 2016 negli Stati Uniti è uscito un film intitolato "Nerve" che sembra riprendere esattamente le tematiche della "balena blu".
Delle assurde regole che dovrebbero seguire questi "giocatori" prima di arrivare alla morte si è parlato ampiamente in questi giorni, cosiccome delle possibili spiegazioni e delle presunte responsabilità. La musica è sempre la stessa: mancanza di ideali, assenza dei genitori sempre troppo impegnati e troppo distratti, potenza della rete che riesce a creare dei mostri e ad appiattire ogni forza di volontà. Adesso però permetteteci di aggiungere altri dati. Intanto nel mondo ogni anno sono 800 mila le persone che muoiono a causa di un suicidio e purtroppo proprio il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti, gli ultimi dati Istat solo in Italia parlano di quasi 80 suicidi in un anno di bambini e ragazzi fino ai 19 anni di età.
Altissima la percentuale di suicidi che arriva proprio dalla Russia per motivi che non stiamo qui a spiegare. Certo c’è anche da dire che qualche autorevole quotidiano nazionale in questi giorni ha bollato il servizio delle Iene come "fake" e il programma di Italia 1 ieri sera ha prontamente risposto. Nessun dubbio, ci mancherebbe, sulle lacrime versate dalle due mamme russe intervistate che hanno perso le figlie per suicidio e nessun dubbio sull’importanza dell’informazione che comunque fa emergere pericoli spesso sottaciuti e sottovalutati. In una intervista ad un funzionario di Polizia abbiamo saputo che in questi giorni, dopo la messa in onda del servizio sulla Blue whale, sono state registrate in Italia tre denunce su presunti casi di autolesionismo che vedono protagonisti dei giovanissimi. Beh anche questo c’era da aspettarselo, ben vengano le denunce e la maggiore attenzione sul fenomeno, ma attenti anche al fenomeno dell’emulazione.
E adesso un’altra notizia: "Nerve" uscirà in Italia il 15 giugno prossimo, una bella campagna promozionale per il film che presto arriverà sul grande schermo nel nostro paese, non c’è che dire, ma noi non vogliamo pensare che la diffusione di questo allarme proprio in questi giorni sia legata all’uscita del film.