E’ uno dei siti storici più importanti della Sicilia ma è inaccessibile e dimenticato da tutti. Stiamo parlando della catacombe di contrada San Marco a Ispica.
Le catacombe di San Marco si trovano lungo la strada provinciale Bufali-Marza nella zona est della città e sono inaccessibili poiché tutta l’area circostante e a ridosso dell’ingresso delle catacombe è invasa dalle sterpaglie. Si tratta del secondo cimitero più grande della Sicilia dopo quello di San Giovanni a Siracusa. All’interno delle grotte si trovano quasi trecento loculi e sono distribuiti in una galleria lunga circa 44 metri e larga 17 metri. Nel lato sinistro della catacomba grande si trova un altro cimitero, formato da due camerette rettangolari, dove insistono delle tombe gentilizie.
Per capire come mai il sito archeologico si trova in queste condizioni abbiamo contattato il sindaco di Ispica, Pierenzo Muraglie, e il soprintendente ai Beni culturali di Ragusa, Calogero Rizzuto. “Come Comune – spiega il sindaco Pierenzo Muraglie – possiamo fare poco perché le catacombe si trovano in una proprietà privata. Al momento non posso aggiungere altro”. “Purtroppo – dice il soprintendente Rizzuto – il sito archeologico non è di proprietà del demanio culturale ma è privato. Questo naturalmente non ci limita nell’intervenire per chiedere un ripristino dell’importante area archeologica. Sin da subito mi impegno a far effettuare un sopralluogo e scriverò anche una lettera alla proprietaria del sito chiedendogli di provvedere a ripulire tutta la zona.
Questo naturalmente sarà fatto nell’immediato e speriamo in una risposta celere da parte della proprietaria. So che in passato si era resa disponibile a vendere l’area alla Soprintendenza ma non è stato possibile per mancanza di fondi. Non escludo che questa potrebbe essere l’occasione per riparlarne”. Il soprintendente ha spiegato che le catacombe di contrada San Marco fanno parte di alcuni importanti siti come la Fornace Penna di contrada Pisciotto nel territorio di Scicli sulla quale ci si può intervenire tramite i proprietari, in pratica si può fare poco senza la volontà di chi li possiede. A questo punto non possiamo fare altro che augurarci in una soluzione immediata che consiste non solo nella pulizia dell’area circostante alle catacombe ma anche ad una tutela delle tombe divenute probabilmente anche un luogo sicuro per chi vuole nascondersi o magari praticare dei riti "satanici".
All’interno della grotta piccola dove si trovano le tombe gentilizie infatti si possono ammirare delle candele sparse ovunque e una bottiglia lasciata all’interno della tomba.