Occupare un posto auto riservato alle persone con disabilità è senza ombra di dubbio un gesto di grande inciviltà, ma purtroppo il fenomeno, tanto deprecabile, è sempre attuale e gli appelli non sono mai sufficienti.
A farsi portavoce dei disagi subiti da quanti vedono calpestato un loro sacrosanto diritto è questa volta l ‘Associazione Pro Diritti H, Coordinamento Provinciale di Associazioni Disabili, che con una lunga lettera si rivolge al Prefetto, ai Sindaci dei dodici Comuni iblei e ai Comandanti della Polizia municipale degli stessi Comuni. L’associazione, anche per conto di tutti gli Enti aderenti, pone dei quesiti sulla utilità di dotare un Paese di leggi avanzate, di centri commerciali pieni di infrastrutture e di servizi, se poi all’atto pratico nessuno pensa che magari quel posto riservato ai diversamente abili oppure quegli scivoli, possano servire a qualcun altro. L’inciviltà regna sovrana visto che, nonostante la realizzazione di progetti finalizzati all’integrazione sociale e alla prevenzione dello stigma legata alla disabilità, ancora oggi si deve assistere a forme di violenza privata nei riguardi del portatore di handicap.
Senza arrivare a provvedimenti estremi come quelli che ad esempio si usano in Brasile, dove le auto in sosta nei posti riservati ai disabili rischiano di diventare una rampa per le evoluzioni di atleti disabili o vengono imbrattate con vernici spray con i simboli della disabilità, l’associazione Pro Diritti H chiede una maggiore sensibilizzazione della comunità locale verso questo tema grazie ad un capillare e costante controllo nei confronti di chi posteggia senza alcuna autorizzazione o di chi abusa di tale autorizzazione. I disabili chiedono un intervento incentrato sulla buona educazione e sul controllo del rispetto del codice della strada, accompagnato da opuscoli di sensibilizzazione, spot televisivi, articoli di giornale, contro il disinteresse e contro chi si crede furbo ma è solo un maleducato.