Diventa sempre più incandescente la vicenda della soppressione, da parte dell’amministrazione comunale di Ragusa, del servizio di educativa scolastica, ovvero delle attività integrative doposcolastiche, sfociata in dure proteste sia delle insegnanti del servizio stesso che delle famiglie dei bambini che ne usufruivano, e che hanno avuto come scenario l’aula consiliare durante l’ultima seduta del consesso cittadino. E ancora una volta della vicenda si impadroniscono le forze politiche di opposizione che trovano buon gioco nel lanciare pesanti accuse al sindaco e alla giunta grillini.
I consiglieri dem Mario D’asta e Mario Chiavola, che appena pochi giorni fa avevano lamentato la caduta del vuoto del loro appello al dialogo, ora rincarano la dose affermando che “stanno smantellando il welfare del Comune di Ragusa a cui un altro colpo è stato inferto con la soppressione del servizio di doposcuola”. Dopo aver sottolineato che “non solo il sindaco continua a mentire sapendo di mentire, asserendo che noi non conosciamo il bilancio, ma si è permesso di redarguire le insegnanti del servizio comunale di doposcuola, rivolto ai bambini che ne hanno particolarmente bisogno, e i genitori dei piccoli ospitati negli asili nido Patro e Palazzello 1 che perderanno il servizio a cui erano abituati”, D’Asta e Chiavola insistono “non è ammissibile lo smantellamento di un welfare efficiente, che esiste da anni, penalizzando un servizio eccellente come quello delle attività integrative che scompare così senza colpo ferire.
Ma cosa hanno in testa questi grillini? Come possono permettersi di smantellare una realtà che, negli anni, ha dato risultati importanti e che, allo stato attuale, impegna diciotto insegnanti? Stiamo parlando di una vera e propria eccellenza ragusana al servizio di alunni con bisogni educativi speciali che manifestano difficoltà di apprendimento e disagio familiare. Si è concretizzato, durante tutto questo tempo, un vero e proprio supporto didattico per le insegnanti della scuola primaria che, adesso, verrà a mancare. L’attività di doposcuola è rivolta ad alunni che necessitano di recupero e potenziamento. Ma si può anche contare su un processo di alfabetizzazione come quello per gli studenti immigrati che ovviamente sono svantaggiati dalla mancata conoscenza della lingua italiana”.
Alla luce di tutto ciò i due consiglieri del Pd concludono “è un errore grosso come una casa quello che sta compiendo la Giunta Piccitto a cui cerchiamo di opporci con tutte le nostre forze. Piccitto sa che può recuperare le somme necessarie (575 mila euro n.d.r.) per permettere la prosecuzione del suddetto servizio e continuare a mantenere in vita la speciale gestione degli asili nido Patro e Palazzello 1”. Dello stesso tenore le critiche che la consigliera Elisabetta Marina, a nome anche dell’intero gruppo Insieme, muove all’amministrazione Piccitto “siamo sinceramente sconvolti per il trattamento riservato alle 18 insegnanti del servizio doposcuola del Comune di Ragusa che non meritavano di essere squalificate in questo modo in quanto con la soppressione di fatto dell’attività sono state destinate, almeno la maggior parte di loro, agli asili nido, quindi a svolgere delle mansioni rispetto a cui non sono state adeguatamente formate ”.
La Marino ritiene poi opportuno fare la cronistoria del servizio, vero e proprio fiore all’occhiello della realtà scolastica ragusana, “che ha preso il via nel 1982 e che, quindi, va avanti da 35 anni. Prima erano coperte tutte le scuole primarie di Ragusa. Poi, alla luce di una serie di pensionamenti, le docenti, dipendenti comunali, sono rimaste in 18 e, allo stato attuale, forniscono le loro prestazioni ad alcune realtà scolastiche visto che il personale non è stato reintegrato. Sono insegnanti che seguono i bambini delle fasce sociali più deboli. Se le famiglie hanno difficoltà a pagare il doposcuola pomeridiano per i propri figli, ci pensano loro. Ma non solo. La mattina, seguono gli alunni Bes, con bisogni educativi speciali, che hanno difficoltà ad apprendere, semplificando le spiegazioni fatte in classe. Trattandosi di bambini che non hanno alcun problema fisico, non viene riconosciuto loro alcun tipo di sostegno. Per cui il rischio è che rimarrebbero troppo indietro rispetto agli altri compagni di classe. Si occupano, inoltre, anche dei bambini iperattivi.
Ci chiediamo come faranno i dirigenti scolastici, i docenti di ruolo, tutto il personale scolastico, a sopperire a queste carenze? L’aiuto che forniscono è fondamentale”. Relativamente alle obiezioni finanziarie avanzate dall’amministrazione, la Marino ed il gruppo Insieme precisano “mancano i fondi? Il Comune di Ragusa, per il bilancio che ha, non penso avrebbe problemi più di tanto a reperire le somme necessarie per garantire la continuità dello stesso servizio. E’ intollerabile quello che sta accadendo. Non solo per le famiglie. Ma anche per gli insegnanti che, da un giorno all’altro, hanno visto mortificata la propria dignità professionale. Una scelta impopolare e, oggettivamente, senza senso quella del sindaco Piccitto e della sua squadra assessoriale”.(da.di.)