Topera è il nome di una nuova tecnologia utilizzata, già all’estero, che consente di tracciare le aritmie del cuore e curarle. Nei giorni scorsi è stata applicata su un paziente di 60 anni nella cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino.
Si tratta di un trattamento in grado di mappare migliaia e migliaia di segnali elettrici che attraversano l’atrio fibrillante. La tecnica riesce a localizzare i punti nevralgici nascosti che sostengono l’aritmia, denominati rotori. Il 60enne operato nel nosocomio torinese trattato in passato con farmaci e con procedure ablative classiche, iniziava a dar segni di danno della funzione contrattile del cuore. Dopo l’intervento l’aritmia di cui soffriva si è interrotta. La fibrillazione atriale è l’aritmia più frequente che affligge milioni di italiani.
L’ablazione transcatetere è la metodica più efficace nel suo trattamento, ma può risultare non efficace in pazienti che ne soffrono per lungo tempo o hanno altre cardiopatie. A eseguire l’intervento al Mauriziano è stato il dottor Stefano Grossi, nella Cardiologia diretta dalla dottoressa Maria Rosa Conte.