La Cpap (Continuous Positive Airway Pressure)è il nome della ventilazione meccanica a pressione positiva usata come trattamento per le apnee ostruttive. Ad oggi non sono stati quantificati quanti strumenti sono stati utilizzati per la terapia ma si stima che i pazienti sottoposti a tale trattamento sono circa 300 mila.
La Cpap, in pratica è una mascherina da cui esce aria a pressione continua che evita il collasso delle alte vie aeree, responsabile delle apnee. La maschera va tarata dallo specialista in base alle esigenze del paziente e serve un monitoraggio con periodiche polisonnografie per assicurarsi che risolva davvero le pause del respiro. La terapia, se correttamente prescritta, è molto efficace su sintomi e controllo delle complicanze ma va seguita per molto tempo, talvolta per tutta la vita, come spiega Fausto De Michele, direttore della Pneumologia e Fisiopatologia respiratoria al Cardarelli di Napoli.
Da circa 30 anni la Sindrome delle Apnee Notturne viene trattata, con grande successo con il metodo CPAP. Questa metodica consente di aprire un vero e proprio canale di aria a livello delle prime vie respiratorie, e consiste nella insufflazione di aria a bassa pressione attraverso le narici con una maschera nasale o attraverso naso e bocca. Tra i più evidenti effetti positivi, riscontrabili sin dalla prima notte di trattamento dal paziente stesso o dai suoi familiari, vi è la scomparsa del russamento, l’innalzamento della quantità di ossigeno nel sangue (saturazione di ossigeno), la stabilizzazione della frequenza cardiaca, la scomparsa o la netta riduzione della frammentazione del sonno.
La maggior parte dei pazienti che inizia il trattamento, lo prosegue senza difficoltà. Tuttavia, una parte di essi, non si adatta, trova difficoltà tecniche e qualche volta abbandona la terapia per varie ragioni, tra cui la claustrofobia, la paura di vedere limitati i propri movimenti, talora per imbarazzo nei confronti del coniuge, a volte per crisi di ansia. In altri casi, la mancata aderenza al trattamento è dovuta a problemi tecnici (perdita di aria dai bordi della maschera, piccoli decubiti nasali). Uno dei principali aspetti del controllo iniziale nei pazienti in trattamento con CPAP, riguarda la scelta della maschera; questa comporta un’attenta valutazione del viso del paziente (morfologia del naso e delle labbra, distanze fra di essi). Le perdite di aria vanno ricercate e ridotte al minimo durante le visite di controllo, cui il paziente si deve attenere con scrupolo.