Arrabbiarsi fa male al cuore. Lo rivela uno studio condotto dalla Population Health Reseach Institute della McMaster University di Hamilton, in Ontario. Dalla ricerca, dopo aver esaminato e monitorato un campione di 12mila pazienti al primo attacco cardiaco, emerge che il rischio di infarto in condizioni emotive negative aumenta. In pratica arrabbiarsi di continuo fa salire il rischio di incorrere in un infarto e in un ictus e le persone più soggette a questo fattore sono quelle inclini al nervosismo e che si arrabbiano facilmente. I ricercatori hanno analizzato cosa stavano facendo e cosa stavano provando i pazienti nell’ora precedente l’infarto e 24 ore prima, rilevando che sia un’attività fisica eccessiva che uno stato emotivo negativo possono incidere in maniera significativa, ancor più se a ridosso dell’evento e in misura maggiore rispetto ai tradizionali fattori di rischio quali la pressione sanguigna, l’obesità o un regime dietetico scorretto.
Quando la collera ci invade fino al punto di avvertirla fisicamente, il cuore batte più veloce, la pressione si alza, le coronarie si stringono e aumenta la probabilità che placche aterosclerotiche si distacchino, formando dei trombi. La classifica dei pericoli per il cuore vede al primo posto le emozioni negative: la rabbia intensa, quella che fa digrignare i denti e stringere i pugni, fa aumentare il rischio di infarto fino a 9 volte nelle ore immediatamente successive. Inoltre la collera infatti fa salire la pressione e la frequenza cardiaca, alterando anche gli equilibri ormonali dell’organismo: in queste condizioni una placca aterosclerotica “in bilico” può rompersi più facilmente.