Saranno avviate le procedure per richiedere il credito d’imposta per interventi di bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto, previsto dal Collegato ambientale. Lo comunica l’assessore comunale all’Energia ed Ambiente del Comune di Ragusa. La Legge 221 del 28 dicembre 2015, nota come Collegato ambientale alla legge di Stabilità 2014, ha infatti introdotto incentivi per i titolari di reddito d’impresa che nel 2016 effettueranno bonifiche di amianto su beni e strutture produttive. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del 15 giugno 2016 sono state individuate le modalità attuative dello sgravio fiscale.
Potranno beneficiare del credito d’imposta i titolari di reddito di impresa indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato – che effettueranno interventi di bonifica dell’amianto su beni e strutture produttive ubicate nel territorio nazionale nell’anno 2016.
Sono ammissibili gli interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive effettuati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ammesse, inoltre, le spese per consulenze professionali e perizie tecniche entro il limite del 10% delle spese sostenute, e comunque non oltre 10mila euro per ciascun progetto di bonifica.
Nello specifico, sono considerate eleggibili le spese per la rimozione e lo smaltimento, previo trattamento in impianti autorizzati, di:
• lastre di amianto piane e ondulate, coperture in eternit;
• tubi, canalizzazioni e contenitori per il trasporto e lo stoccaggio di fluidi, ad uso civile e industriale, in amianto;
• sistemi di coibentazione industriale in amianto.
Il credito d’imposta è pari al 50% delle spese, a condizione che la spesa complessivamente sostenuta in relazione a ciascun progetto di bonifica sia almeno di 20.000 euro. Per ogni impresa, comunque, non potranno essere ammessi costi superiori a 400.000 euro totali.
L’incentivo fiscale è ripartito e utilizzato in tre quote annuali di pari importo: l’agevolazione è indicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito e in quelle relativi ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel corso del quale se ne conclude l’utilizzo, a decorrere dalla dichiarazione relativa al periodo in corso al 31 dicembre 2016. La prima quota annuale è utilizzabile a decorrere dal 1° gennaio 2017.
Il credito d’imposta non è cumulabile con ogni altra agevolazione prevista dalle normative nazionali, regionali o europee, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione. A tal fine, il modello F24 dev’essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Per aver riconosciuto il credito d’imposta le imprese interessate dovranno presentare le istanze, accedendo alla piattaforma informatica che sarà disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente, a partire dal15 novembre 2016 ed entro il 31 marzo 2017. Entro 90 giorni dalla data di presentazione delle singole domande il Ministero comunicherà all’impresa il riconoscimento o il diniego dell’agevolazione e, nel primo caso, l’importo del credito spettante.