Sta riscuotendo un nuovo successo la dieta mima-digiuno o dieta intermittente. Si tratta di un regime dietetico seguito per dimagrire da individui alle prese con problemi di obesità o in evidente ed eccessivo sovrappeso. Secondo gli esperti il successo della dieta è legato al fatto che consente di perdere massa grassa mantenendo la massa muscolare, ovvero la tonicità dei muscoli del corpo. Ma come funziona la dieta intermittente? Nel digiuno a intermittenza, l’apporto di calorie viene distribuito nell’arco di 8 ore, ed è stato bilanciato con il 53% di carboidrati, il 25% di grassi e il 22% di proteine e distribuito per il 40% a pranzo, il 25% a merenda e il 35% a cena, per 2 mesi.
Insomma, una articolazione e un bilanciamento del regime alimentare studiato per apporto calorico e necessità per l’organismo e il suo metabolismo. Inoltre dalla dieta a intermittenza è bandito qualsiasi tipo di spuntino per ‘spezzare’ il senso di fame tra un pasto e l’altro. Per gli sportivi nei confronti dei quali sembra che il digiuno a intermittenza sia particolarmente indicato, l’unica eccezione concessa sono venti grammi di proteine, 30 minuti dopo ogni seduta di allenamento. Secondo gli studiosi, con questo metodo il metabolismo non rallenta. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova hanno eseguito uno studio su 34 soggetti allenati con esercizi fisici di resistenza. Un gruppo è stato sottoposto ad un periodo di digiuno intermittente (per 2 mesi); ad un altro è stata somministrata una dieta classica. L’esito della ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Translational Medicine. Per entrambi i gruppi l’apporto calorico è rimasto lo stesso ma è stato distribuito nell’arco della giornata in momenti diversi.
Il gruppo sottoposto a digiuno per 16 ore al giorno ha consumato il fabbisogno calorico in un periodo di otto ore, suddiviso in 3 pasti: alle ore 13, 16, 20. Il gruppo sotto dieta classica, invece, ha assunto gli alimenti nell’arco di 12 ore: alle 8, alle 13 e alle 20. Cosa è emerso? Secondo quanto reso noto dagli autori della ricerca al termine della sperimentazione la massa grassa è risultata inferiore nei soggetti sottoposti a digiuno intermittente, rispetto a quelli della dieta normale; mentre la massa magra e per l’adiponectina (ormone stimolante l’ossidazione degli acidi grassi) è stato riscontrato un aumento consistente nel digiuno intermittente, mentre non ci sono stati cambiamenti di metabolismo.