Primo aumento dei prezzi. E’ quello registrato dall’Istat nel mese di settembre. L’inflazione lo scorso mese ha registrato il primo aumento dei prezzi su base annua, pari allo 0,1%, dopo sette mesi consecutivi di deflazione. Lo rileva l’Istat, ribadendo quanto stimato in via preliminare due settimane fa. Il mese precedente, agosto, aveva infatti ancora fatto registrate un segno meno (-0,1%). Su base mensile, però, l’indice a settembre resta in negativo, in diminuzione dello 0,2%. I prezzi del cosiddetto carrello della spesa, che dentro ha i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, a settembre diminuiscono dello 0,1% su base mensile e registrano una variazione nulla, quindi restano fermi, su base annua (da +0,6% di agosto).
Prezzi più bassi solo in quattro città, tra cui Roma e Milano. l record della deflazione di Milano è il segno del crollo dei consumi. I milanesi, nonostante il reddito disponibile più alto rispetto alla media nazionale, stanno ancora tirando la cinghia" commenta Dona. L’abbassamento dei prezzi dello 0,5%, comunque, consente ad una famiglia milanese di 4 persone di risparmiare 257 euro su base annua in termini di riduzione del costo della vita. Al secondo posto Roma, con una deflazione dello 0,2% ed una minor spesa annua di 82 euro. Al terzo posto Ancona, dove una tradizionale famiglia di 4 componenti risparmierà 75 euro (-0,2%).
In testa alla classifica delle città più care d’Italia resta, stabile, Bolzano, dove l’inflazione dello 0,5% si traduce in un aggravio di spesa, per una famiglia di 4 persone, pari a 270 euro su base annua. Segue Trieste, dove l’inflazione dello 0,6% si traduce in un aumento del costo della vita pari a 242 euro e Napoli, dove il rialzo dei prezzi dello 0,7% determina una maggior spesa annua di 229 euro.Tra la città p iù cara, Bolzano, e quella meno cara, Milano, si determina una differenza annua, in termini di spesa, pari a 527 euro (257+ 270).