Incassati assegni circolari per un totale di circa quattro milioni di euro all’anno. E’ con questa accusa che la polizia di Torino ha arrestato 7 persone appartenenti a una vera e propria banda di truffatori e falsari, che dalla Campania si muovevano per raggiungere varie città italiane e incassare gli assegni. Gli arresti sono scattati dopo una lunga indagine cominciata nell’aprile del 2015. Tutto è partito dalla denuncia di una filiale bancaria di Torino che ha segnalato alla Polizia il caso di un assegno circolare incassato in modo fraudolento. Sull’episodio ha indagato il gruppo Criminalità organizzata della Procura di Torino, attraverso l’analisi di alcuni conti correnti intestati ad altrettanti soggetti coinvolti.
Il modus operandi della banda era sempre lo stesso: un basista dipendente di Poste Italiane a Napoli, procurava assicurate e raccomandata contenenti gli assegni, quindi li consegnava alla mente del gruppo che produceva i documenti falsi, assegnandoli ai vari membri della banda. Questi si recavano nelle filiali bancarie sparse nel territorio nazionale, individuate da un complice che curava l’organizzazione della trasferta. Una volta in banca, i malviventi aprivano due conti a loro intestati, incassando gli assegni. Ottenuto il denaro, al basista spettava il 10%, il 25 % agli scambisti, il resto al capobanda e all’organizzatore. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, possesso e fabbricazione di documenti falsi, uso di atti falsi, falsita’ materiali commesse da privati, e peculato continuato.
Dalle perquisizioni, eseguite in collaborazione con la polizia postale, la squadra mobile di Caserta e gli uomini del commissariato di polizia di Aversa, sono stati rinvenuti un centinaio di assegni, tutti emessi da società assicuratrici per casi di sinistri stradali, carte d’identità in bianco contraffatte, denaro contante per diverse migliaia di euro, timbri di uffici pubblici utilizzati per le contraffazioni, carte di credito e postepay, oltre a dispositivi token bancari, fotografie di nuovi complici da inserire nei documenti falsi, buste paga e sim telefoniche da fornire alle banche all’atto dell’apertura dei nuovi conti corrente.