I figli concepiti con la tecnica ICSI (intra-citoplasmatica dello sperma) sono meno fertili come il padre. Secondo uno studio dell’università di Bruxelles, condotto da marzo 2013 ad aprile 2016, pubblicato sulla rivista Human reproduction i ragazzi nati attraverso questa tecnica di fecondazione in vitro in uso nei primi anni novanta, mostrano la metà del numero di spermatozoi e la metà del numero di spermatozoi in movimento, rispetto agli uomini concepiti naturalmente. I ricercatori hanno seguito 54 bambini nati attraverso questa tecnica, in età compresa tra i 18 e i 22 anni e 57 adulti concepiti naturalmente confermando appunto una ridotta capacità di movimento degli spermatozoi.
“Questi risultati non sono inaspettati” afferma Il professor André Van Steirteghem che ha guidato il Centro di Medicina della Riproduzione presso la Vrije Universiteit Brussel (VUB), Bruxelles – questo studio, conferma che un certo grado di "sub-fertilità" è stato trasmesso ai figli dai padri che hanno subito ICSI a causa delle caratteristiche del seme deteriorate. E’ ben noto che i fattori genetici giocano un ruolo nell’ infertilità maschile, ma ci sono anche tanti altri fattori che possono interferire.” “I risultati di questo studio, sono un richiamo a noi medici ricercatori – afferma il dott Richard Sharpe che guida il team sulla ricerca della salute riproduttiva presso l’Università di Edimburgo – che ICSI non è un trattamento per l’infertilità maschile, ma semplicemente un modo di aggirare un problema e rimandarlo alla prossima generazione.”
Spermatozoo iniezione intra-citoplasmatica, o ICSI, è nata alla fine del 1980, con il primo bambino nato a Bruxelles nel 1992. La tecnica nata per aiutare gli uomini con problemi di infertilità si basa sull’iniezione di un singolo spermatozoo direttamente in un uovo. L’uovo fecondato viene poi trattato come sarebbe in un normale ciclo di IVF – è cresciuto fino a sei giorni in laboratorio per poi trasferito nell’utero. Nel Regno unito circa 37.000 coppie hanno usufruito di questa tecnica dando alla luce circa 9.000 bambini.