I trentasette ciclisti della “Granfondo nazionale trapiantati”, la manifestazione sportiva non competitiva i cui protagonisti sono i trapiantati d’organo, ieri mattina, ha fatto tappa a Modica. I 37 ciclisti trapiantati, componenti dell’Associazione nazionale trapiantati che ha sede a Bergamo, si sono fermati all’Istituto Comprensivo “Raffaele Poidomani” dove ad attenderli c’erano oltre 120 studenti di sei classi di terza media. All’incontro che si è tenuto con gli studenti per sensibilizzarli sull’importanza del trapianto, oltre alla dirigente scolastica, Concetta Spadaro, ha partecipato anche lo staff del coordinamento provinciale trapianti dell’Asp di Ragusa: il direttore Luigi Rabito e i dottori Santo Milardi per Modica e Sebastiano Tiralongo di Vittoria. presenti anche alcuni infemieri dello staff dell’Unità di Rainimazione del Maggiore, Franco Lucifora, Erina Leggio e Rosanna Tizza.
A dare il benvenuto ai ciclisti e al presidente dell’associazione nazionale trapiantati, Marco Bozzoli, e ai ciclisti trapiantati, è stata la dirigente scolastica Spadaro. “Siamo orgogliosi di accogliere un’associazione nazionale nella nostra scuola – ha detto la Spadaro – e siamo felici di far parte delle quattro scuole selezionate in Sicilia. Questa di oggi è una lezione di vita sia per gli studenti che per gli adulti”. Il presidente dell’associazione Bozzoli ha poi spiegato ai presenti quanto è importante il trapianto di organi. “Noi siamo qua – ha detto Bozzoli – per portare la nostra testimonianza. Io sono qua oggi e posso parlare, grazie a un donatore che tredici anni fa mi ha donato il fegato. Grazie a questa persona ho avuto la possibilità di veder crescere i miei figli. La nostra associazione è nata nel 2004 dall’idea di tre trapiantati che avendo avuto la possibilità di continuare a vivere hanno deciso di portare nelle scuole e non solo il messaggio ‘trapianto significa vivere ancora’”.
Tra i ciclisti anche un maresciallo dei carabinieri in pensione, Michele Inno. “Ho scoperto che il mio fegato aveva dei problemi –dice Inno – nel 2008 facendo delle analisi del sangue. Non riuscivo più a fare nulla e facevo fatica anche a salire le scale. Grazie al trapianto la mia vita è cambiata. Ho avuto la possibilità di veder crescere mio figlio e posso fare tutto, andare in bici o fare lunghe passeggiate in montagna. Voglio ringraziare anche il dottore Mariangelo Cossolini dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, responsabile dell’Unità di coordinamento prelievo/trapianto organi e tessuti della provincia di Bergamo, che ci coinvolge periodicamente nella struttura ospedaliera facendoci raccontare la nostra esperienza ai pazienti che sono in lista di attesa per un trapianto”. Tra i ciclisti anche un 79enne. La “Granfondo nazionale trapiantati”, dopo Modica farà tappa a Cefalù, Palermo, Castellamare del Golfo, Custonaci per poi concludersi con un incontro, giovedì 6 ottobre, all’Ismett di Palermo.