Un occhio bionico "Argus II" con un microchip sulla retina gli ha consentito di tornare a vedere dopo 15 anni. L’uomo un 50enne che soffriva di retinite pigmentosa è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale San Paolo di Milano. Il delicato intervento chirurgico di alta specializzazione tecnica è stato effettuato dell’equipe medica diretta dal prof. Luca Rossetti, Direttore della Clinica e docente dell’Università degli Studi di Milano. Nelle mani del chirurgo Dott. Fabio Patelli, dal Dott. Leonardo Colombo e dal Dott. Tommaso Nuzzo la seduta operatoria e’ durata sole 2 ore e si è’ conclusa con l’inserimento della protesi epiretinica senza complicanze chirurgiche. L’intervento è stato possibile anche grazie alla donazione dell’impianto da parte dell’Associazione Retinitis Onlus e al suo Presidente, Gaetano Savaresi, che da sempre supporta la Clinica del San Paolo. Una protesi di invenzione californiana che da’ la luce a pazienti completamente al buio, permettendo di riconoscere sagome con una visione di luce in scala di grigi, dettata dall’attivazione di 60 pixel che compongono il chip appoggiato in sede maculare vicino al nervo ottico.
Dopo 30 giorni dall’impianto il paziente, dopo un delicato processo di attivazione del segnale e di regolazione di ogni singolo elettrodo, calzando l’occhiale con fotocamera ed antenna, ha potuto ricevere impulsi luminosi trasmessi all’interno dell’occhio ed inviati sfruttando il nervo ottico. Questa luce pero’ va organizzata ed il Dott. Paolo Ferri, responsabile del Centro di Ipovisione e Riabilitazione Visiva del San Paolo ha iniziato un percorso di educazione visiva post impianto insieme agli esperti di Retinitis; percorso ideato proprio per esaltare le caratteristiche espresse dal device, per consentire al paziente di ‘imparare’ ad utilizzare la telecamera e per visualizzare strisce e figure piu’ complesse (cerchi e quadrati) fino a portare il paziente a leggere successivamente brevi parole. La rieducazione visiva comporta sedute nel Centro, soprattutto per valutare i progressi che il paziente raggiunge seguendo un percorso nel proprio domicilio attraverso un PC che contiene il programma riabilitativo che consente al paziente di migliorare le performance in termini di fissazione e per aumentare velocita’ e precisione nel riconoscimento dei caratteri.