Forse non scomparirà, ma il misuratore per eccellenza della nostra crescita (a livello mondiale )- è stato sempre in maniera totalizzante il Prodotto Interno Lordo ( PIL) – potrebbe essere ridimensionato. Da qualche anno varie nazioni – da ultima la Francia con la commissione Stiglitz – avevano iniziato a porsi come integrare questo parametro , ebbene adesso, ci dice Rosaria Amato su Repubblica del 15 Maggio, l’Istat ha elaborato l’indice di benessere che dovrebbe vedere la luce con la prossima legge di bilancio. Già nel lontano 1968 Robert Kennedy, nel discorso tenuto alla Kansas University (il Pil, “misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta”, dichiarò tre mesi prima di essere ucciso in un attentato a Los Angeles.
L’indice di benessere (Bes) misura sulla base di 12 indici : salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, benessere soggettivo, sicurezza , paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi .
“ Parametri che permettono una visione completa se non della felicità dei cittadini (lo Stato pioniere in questa direzione è stato il Buthan, con un innovativo indice di Felicità Interna Lorda che è tuttora un paramtero fondamentale di politica economica ) perlomeno della qualità della vita”.
Il Bes ,una volta approvato, dovrà essere allegato alla legge di Bilancio e pertanto dovrà essere tenuto in grande considerazione.
“E’ una novità figlia di un anno di lavoro congiunto di camera e Senato e di un indagine conoscitiva durata sei mesi, i cui risultati sono stati approvati, quasi all’unanimità. Certo non si può essere ipocriti, dire che il Bes sostituirà il Pil: al momento una scelta di questo tipo non sarebbe compresa. Però si può fare già in modo che il Bes condizioni direttamente le politiche di bilancio che a loro volta incidono sul Pil”.
Pietro Storniolo