Proseguendo imperterrita nella sua marcia l’amministrazione comunale ha affidato, la scorsa settimana, il servizio socio psico pedagogico fino alla conclusione dell’anno scolastico. A garantire il servizio sarà la Società Cooperativa Girotondo in avvalimento con la Società Cooperativa ASMIDA, a seguito di una procedura negoziata, in quanto, motiva il Comune, per consentire continuità al servizio non ci si poteva avvalere dell’esito della procedura aperta per diciotto mesi già in itinere ma che avrebbe richiesto maggior tempo. Ma la nota di Palazzo dell’Aquila con dovizia di particolari informa anche che “in seno alla seduta di aggiudicazione il dirigente del Settore Gare e contratti, prima di procedere all’aggiudicazione definitiva del servizio, ha chiesto al RUP di avviare una verifica dei documenti giustificativi prodotti a corredo dalla Società Cooperativa Girotondo in avvalimento con la Società Cooperativa ASMIDA. A tale scopo è stato interpellato uno studio di consulenza che ha inviato un’accurata ed esaustiva relazione da cui si evince che il costo preventivato dalla aggiudicataria provvisoria, che ha offerto un ribasso del 31,4249% , era da ritenersi congruo con i parametri del Ministero del Lavoro in base al capitolato d’appalto ed alle scelte imprenditoriali effettuate”. Infine, a rafforzare la giustificazione per i tempi della gara a procedura aperta per 18 mesi, l’amministrazione rappresenta che “la gara in questione, esperita ai sensi dell’art. 83 del vigente codice dei contratti, affida la valutazione economica e l’aggiudicazione ad una commissione composta oltre che da un dirigente dell’Ente da altri due commissari sorteggiati dall’UREGA negli appositi elenchi. Purtroppo il primo sorteggio è andato a vuoto il 15 marzo scorso per la mancata accettazione di uno dei sorteggiati che non ha consentito di conseguenza di avviare la gara la cui prossima seduta è stata fissata quindi per il 20 aprile prossimo”. Il tutto con un sapore di “excusatio non petita” che comunque non ha messo il governo cittadino grillino al riparo da obiezioni e critiche. Già ai primi di aprile il capogruppo consiliare di Insieme, Elisa Marino, aveva lamentato ritardi, incertezze, ricordo alle vie legali da parte delle cooperative partecipanti, a causa della volontà dell’amministrazione di percorrere strade impraticabili. Anche i consiglieri democratici Mario D’Asta e Mario Chiavola, al momento dell’avvio della procedura negoziata avevano presentato una interrogazione chiedendo come mai “ essendo stata avviata la consueta procedura del bando per l’affidamento del servizio per 18 mesi, aperte le buste, selezionate le cooperative ammesse, sorteggiati i due esperti dell’Urega, questa procedura si interrompa prima dell’affidamento e ci si dedichi a indire una procedura negoziata per scegliere una cooperativa che effettui il servizio sino alla fine dell’anno scolastico”. Ed oggi, ad affidamento effettuato esprimono dubbi e perplessità, rilevando che “il Comune di Ragusa, nell’effettuare la gara prima e la procedura negoziata dopo, pur avendo richiesto fra i requisiti principali (il cosiddetto servizio di punta) l’aver effettuato un servizio identico, quindi stesse prestazioni rivolte alle scuole dell’infanzia, primaria e secondarie di primo grado, ha escluso in sede di gara una ditta che portava come servizio di punta “Spazio neutro” rivolto solo a minori e famiglie e non alla scuola nella sua totalità e per di più svolto non all’interno delle sedi scolastiche, mentre ha ammesso la ditta che dichiara di avere come servizio di punta lo “Sportello ascolto” rivolto a minori e famiglie, quindi non alla scuola nella sua totalità e di conseguenza non con le stesse prestazioni, solo perché effettuato all’interno delle sedi scolastiche. Ci spieghi l’Amministrazione e ci dimostri soprattutto come si può considerare identico un servizio che effettua uno sportello ascolto, che quindi per logica non lavora ad esempio con il gruppo classe o gestisce screening o laboratori, anche se gestito da un’equipe socio-psico-pedagogica, con le prestazioni del servizio in gara che ha una vasta gamma di interventi fra i quali anche, dunque, lo sportello ascolto”. Un’altra discrasia emersa dall’analisi dei due consiglieri dem riguarda il fatto che “il certificato, presentato dalla ditta aggiudicataria, parla di un servizio rivolto a minori e famiglie, mentre il Comune rivolge il servizio alla scuola, quindi manca il terzo fruitore. Così risulta che il servizio reso è uno “sportello ascolto”, cioè un servizio a postazione fissa, che non è a 360 gradi come quello che richiede il Comune. Non si sarebbe dovuto procedere esattamente al contrario?”. D’Asta e Chiavola concludono affermando che “ci sono, in proposito, molti aspetti che occorre approfondire e che ci riserviamo di chiarire meglio con i diretti interessati auspicando che, nel frattempo, sia la stessa Amministrazione comunale a pretendere ulteriore chiarezza. Anche perché stiamo parlando di un servizio che si rivolge agli studenti delle scuole dell’obbligo e che ha quindi bisogno di essere gestito nella maniera migliore”. (da.di.)