Nuovamente ai ferri corti Comune di Ragusa ed Azienda Sanitaria Provinciale in merito al trasferimento di alcune unità operative ospedalizzate in altri plessi del territorio. Infatti il sindaco Federico Piccitto ha inviato al manager sanitario Maurizio Aricò una nota di diffida rispetto al paventato trasferimento dopo le festività pasquali di alcune unità operative (in particolare Otorinolaringoiatra e Malattie Infettive) da Ragusa a Modica, invitandolo a sospendere l’iter di trasferimento. Nella nota stampa dell’Ente di corso Italia si legge che “il Comune di Ragusa sta predisponendo gli atti di impugnazione, avanti il Giudice competente, del Decreto di approvazione del Piano aziendale dell’ASP di Ragusa, pubblicato sulla GURS del 4 marzo 2016, nonché dello stesso Piano Aziendale. Con l’impugnazione sarà chiesta anche la sospensione della efficacia del Decreto e del Piano Aziendale, per cui in caso di accoglimento della domanda cautelare, l’ASP affronterebbe una spesa inutile, con spreco di risorse e di attività”. Il primo cittadino chiede la sospensione del trasferimento, “ considerato che entro breve termine si potrà conoscere l’esito del giudizio cautelare promosso dal Comune di Ragusa”, sottolineando che non sembrano sussistere particolari ragioni di urgenza che possano giustificare l’immediato trasferimento delle Unità Operative in questione. Ma ben prima dell’iniziativa del sindaco, già lo scorso venerdì santo, l’associazione Partecipiamo, che di recente ha abbandonato la maggioranza grillina e la stessa amministrazione con il ritiro del proprio assessore Salvo Martorana, aveva diffuso un comunicato stampa sulla vicenda della sanità ragusana. In tale documento, a firma del direttivo dell’associazione, già il titolo suonava come un peana di guerra dichiarando “da Ragusa non si sposta nessuna struttura”. Dopo aver accennato ai “quasi 60 milioni di euro spesi per un ‘nuovo’ ospedale che, sulla carta, nelle norme, dovrebbe essere di riferimento e di ‘primo livello’ e che invece è stato spogliato prima ancora di essere inaugurato” e dopo aver tirato le orecchie alla “deputazione regionale rea di gravissime responsabilità per aver sostenuto ed avallato un piano aziendale privo di qualsiasi dato a supporto delle scellerate scelte ed in contrasto con le norme stesse a cominciare dal DM 70/2015” , il direttivo di Partecipiamo parla di “un decreto, incredibilmente e palesemente contradditorio, una somma, un capolavoro del tutto e del contrario di tutto, un assemblaggio dove si citano una sfilza di norme e decreti assessoriali che dal piano stesso sono in oggettiva e chiara distonia e distanza”. A sostegno delle proprie posizioni l’associazione cita “i riferimenti normativi che prevedono in maniera chiara quali strutture deve avere l’ospedale di primo livello, come Ragusa, e la dotazione di strutture che devono avere i ‘presidi ospedalieri di base’ ed anche la commissione dell’ARS presieduta dall’on.le Di Giacomo, vincolante, nella risoluzione 54 recita testualmente ‘il mantenimento dell’UOC di malattie infettive e tropicali a Ragusa’ oltre al ‘mantenimento e l’eventuale ripristino di tutte le UOS e UOSD previste nel D.A. 46/2015”. In pratica “le norme citate sono chiare e la ‘traduzione’ delle stesse fa il contrario di ciò che le norme prescrivono”. Intestandosi collettivamente la battaglia che era stata di Giovanni Iacono durante la sua presidenza del consiglio comunale, Partecipiamo preannuncia il ricorso al TAR che sarà presentato dal Comune e chiede anche l’immediata diffida alla direzione dell’ASP di Ragusa a non spostare nulla da Ragusa. Infine preannuncia che “nei prossimi giorni inviteremo i cittadini a presidiare l’Ospedale di Ragusa perché se di ‘trasloco’ si deve parlare ci sembra più logico sostenere il “trasloco “ di Aricò, del suo entourage e dei suoi riferimenti politici perché la sanità pubblica a Ragusa non permetteremo a nessuno di smantellarla”.