Disturbi della comunicazione e della deglutizione in ambito logopedico. E’ di questo che viene discusso durante la "giornata della Logopedia" che si festeggi il 6 marzo in tutta Europa. L’iniziativa per parlare di disprassia è stata promossa per la prima volta nel 2004 dal Comitè Permanent de Liaison des Orthophonistes-Logopèdes de l’Union Européenne (C.P.L.O.L.). Il tema del 2016 è "Parole in movimento: la disprassia – difficoltà ad eseguire e coordinare movimenti e gesti finalizzati a un obiettivo". La disprassia abbraccia diversi aspetti: oltre quelli strettamente legati alla coordinazione motoria, coinvolge aspetti che investono le diverse funzioni adattive durante i vari stadi dello sviluppo, che possono determinare serie difficoltà nelle attività della vita quotidiana, come – il vestirsi e svestirsi, l’allacciarsi e slacciarsi le scarpe, l’articolazione del linguaggio, l’usare gesti espressivi per comunicare particolari stati d’animo o veri e propri deficit durante le attività scolastiche; tra questi possiamo evidenziare difficoltà di scrittura (disgrafia) o di lettura (spesso per lentezza e difficoltà di decodifica a causa di deficit della coordinazione dei movimenti di sguardo). Le persone colpite da questi disturbi non riescono a compiere movimenti intenzionali in serie o in sequenza per programmare e portare a termine un’azione, secondo degli obiettivi predefiniti; essi hanno bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che hanno difficoltà ad automatizzare. La difficoltà di coordinazione motoria e componenti disprassiche di diversa entità sono presenti nel 5-6% della popolazione scolastica (nel 2% in forma severa). Ad oggi non esistono specifiche indagini o dati sulla disprassia in Italia, ma a livello internazionale i ricercatori sottolineano indicatori di frequenza che vanno dal 6 al 10% nei bambini nelle prime fasce di età (in particolare Francia, Regno Unito, Svezia, Singapore, Stati Uniti).