Si appresta a prendere la mosse anche nel comprensorio di Ragusa il Coordinamento Democrazia Costituzionale di cui è referente locale Cesare Borrometi. La prima uscita pubblica ragusana avverrà il prossimo 12 febbraio 2016 presso l’Hotel Croma a Ragusa con inizio alle ore 18, allorchè si procederà ufficialmente alla costituzione del Coordinamento Democrazia Costituzionale della provincia di Ragusa. A livello nazionale il Coordinamento è stato promosso da costituzionalisti e da personalità della cultura, quali Gustavo Zagrebelsky, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Massimo Villone, Nadia Urbinati, Pietro Adami, Franco Russo, Anna Falcone, Domenico Gallo, Pancho Pardi, Francesco Baicchi, Sandra Bonsanti, Felice Besostri, Antonio Caputo, Raniero La Valle, Vincenzo Vita, Sergio Caserta, Alfiero Grandi, Tommaso Fulfaro, Lanfranco Turci, Gim Cassano, Paolo Ciofi, Cesare Salvi, Antonello Falomi, Giovanni Russo Spena, Emilio Zecca; nonché parlamentari quali Vannino Chiti, Erica D’Adda, Francesco Campanella, Maria Grazia Gatti, Alfredo D’Attorre, Paolo Corsini, Felice Casson, Loredana De Petris, Stefano Fassina, Stefano Quaranta, Corradino Mineo, Giorgio Airaudo, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci. “Democrazia Costituzionale – chiarisce Borrometi – parte dall’assunto che la democrazia parlamentare in Italia corra un grave rischio in quanto la riforma costituzionale Boschi-Renzi, in correlazione con la nuova legge elettorale, (il cosiddetto “Italicum”), determina una mutazione genetica del nostro sistema istituzionale, introducendo un presidenzialismo strisciante, senza pesi né contrappesi, che ben può qualificarsi come svolta autoritaria. Pertanto sulla scia dei coordinamenti locali di Democrazia costituzionale che si stanno costituendo su tutto il territorio nazionale, anche a Ragusa si è ritenuto di promuoverlo chiedendo l’adesione a cittadini, rappresentanti della società civile, intellettuali senza alcuna differenziazione di appartenenza partitica, politica o religiosa, ma solo uniti dall’esigenza di salvaguardare lo Stato Democratico dall’attacco che viene portato dalla Deforma Costituzionale Boschi-Renzi e dalla legge elettorale Italicum”. (da.di.)