Undici ordinanze di arresto sono state eseguite oggi dagli uomini dello Scico della Guardia di Finanza e dello Sco della Polizia nel corso di un’operazione "The imitation game" condotta dalla Procura di Roma. Le persone fermate sono accusate di gestire illecitamente gran parte delle attività di videolottery e gioco online. In manette anche un boss della ‘ndrangheta e un imprenditore legato, secondo gli inquirenti, a clan camorristici. Gli uomini delle Fiamme Gialle e della polizia hanno anche eseguito il sequestro di beni mobili e immobili per un valore di decine di milioni di euro. "Negli anni le mafie – spiega il Cpodacons – hanno incrementato la propria presenza nel settore del gioco. Questo perché, mentre da un lato cresceva la febbre da gioco degli italiani, che per lotterie, slot, videopoker ecc. sono arrivati a spendere 80 miliardi di euro all’anno, dall’altro la criminalità vedeva aumentare le proprie possibilità di guadagno e l’opportunità di riciclare con facilità il denaro sporco. L’infiltrazione delle mafie nel settore del gioco è stato facilitato e fomentato dalle liberalizzazioni del 2003 che, paradossalmente, avevano lo scopo di spingere i giocatori verso il gioco legale. Per tale motivo – prosegue il Codacons – riteniamo il legame tra gioco e criminalità una vera e propria emergenza nazionale che lo Stato deve combattere incrementando i controlli sul territorio, e limitando l’apertura di nuove sale, per le quali le licenze vengono concesse da comuni e questure con eccessiva facilità".