La cimice asiatica (Halyomorpha halys) sta causando danni alla produzione agricola nel modenese. Dopo l’appello degli agricoltori la Regione Emilia Romagna sta monitorando la situazione cercando di individuare delle misure di contrasto per risolvere il problema. Tra le tante si sta anche valutando l’ipotesi di introdurre a livello nazionale un antagonista naturale oltre a scrivere ai ministri delle Politiche Agricole Martina e dell’Ambiente Galletti. La cimice è apparsa per la prima volta in Emilia Romagna nel 2012 ma durante questa estate ha avuto una crescita esponenziale. La cimice asiatica attacca soprattutto gli alberi da frutto, ma anche le piante ornamentali. La sua presenza è stata attestata anche in provincia di Reggio Emilia e di Bologna. Altri focolai sono stati riscontrati in Lombardia e in Piemonte. L’insetto si presenta di colore marmorizzato grigio-marrone ed è lungo tra i 12 e i 17 millimetri. Per fronteggiare questa nuova emergenza, il Servizio fitosanitario regionale ha già concesso alcune deroghe per poter impiegare, nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e dunque dell’ambiente e della salute dei consumatori, prodotti dotati di una adeguata attività nei confronti della cimice asiatica. E’ inoltre in corso uno studio dell’Università di Modena e Reggio, dei Consorzi fitosanitari regionali e del Servizio fitosanitario dell’Emilia Romagna per individuare strategie di controllo sostenibile che vadano oltre la fase tampone iniziale. La Regione Emilia Romagna sta predisponendo la distribuzione di un depliant informativo. Nel pieghevole destinato alla popolazione, saranno indicate le misure più idonee a fronteggiare la cimice asiatica anche all’interno delle abitazioni, dove può trovare rifugio durante la stagione invernale. Va precisato che l’insetto non punge, non trasmette malattie né all’uomo né agli animali e il fastidio che può provocare alla cittadinanza è rappresentato, oltre che dal caratteristico odore, dalla sua abitudine ad aggregarsi in grandi numeri all’interno delle strutture anche residenziali, limitrofe alle zone colpite.